mercoledì 19 dicembre 2012








Una bella emozione è stata anche passare due giorni con i nostri amici italiani Andrea e Margherita conosciuti in Malesia e che dopo due mesi di bella vita a Bali si fermeranno un po' nella capitale e con i quali speriamo di salutare l'anno nuovo. Usciamo più velocemente possibile dal traffico assurdo di Phnom Penh e appena la campagna scorre al nostro fianco, ci diamo il 5 e ci godiamo il nostro trasferimento verso sud tagliando a volte con lunghi rettilinei le estesissime risaie dove i contadini sono intenti a raccogliere il riso creando così degli scenari colorati e animati che meriterebbero lunghe soste fotografiche. Il fondo stradale della road 2 è stranamente buono anche se spesso per lavori in corso siamo costretti a deviazioni su terreni crossistici ma ci divertiamo perché niente e segnalato e tutto può accadere in qualsiasi momento perciò quando sei Honda Gold Wing 1800 mi sorpassano a grande velocità salutandomi mi chiedo, ma come c....o fanno ad andare così forte? Forse conoscono la strada, si.. si..   sarà sicuramente così.  l' ottima temperature(28gradi) e un venticello laterale ci fanno percorrere con piacere motociclistico i 170 km fino a Kep La sosta in questa ridente cittadina sul mare non è del tutto casuale, essa è famosa per i propri granchi blù. Come poteva Gino non fermarsi in un posto come questo? Impossibile, vista la fama di grande pescatore e mangiatore di granchi di tutte le specie. Scaricata la tartaruga dai pesanti bagagli, percorriamo un bel lungomare a 30 km all'ora senza casco  con l'aria di mare in faccia e il sole che si avviava al tramonto, una vera iniezione di energia!!!!!!! Raggiunto il mercato dei granchi proprio in riva al mare, scegliamo i più grossi direttamente dalle nasse e dopo 5 min. erano già in un grande pentolone li accanto. Solo le donne vendevano e cucinavano i granchi perciò anche una piccola ma animata discussione tra di loro per stabilire chi dovesse mettere legna sul fuoco ci divertiva e incuriosiva. In quindici min. la nostra cena era pronta e seduti in spiaggia ci siamo goduti tanta prelibatezza quasi fino a notte. Il giorno dopo con ancora in bocca il gusto del mare (anche se ci siamo lavati denti) seguendo la route 4 raggiungiamo verso l'ora di pranzo Sihanoukville base di partenza per le isole vicine. Appena arrivati, subito una bella sorpresa perché incontriamo una ragazza olandese (carina) che era la "nostra" guida subacquea alle Perhentian in Malesia 4 mesi fa!!!!!!! Lei che lavora qui da mesi ci dice però che sull'isola di Ko Rong, nostra meta, è già tutto prenotato e che, se si libera qualche bungalow i prezzi vanno dai 25$ in su, fuori dal nostro budget perciò intanto ci godiamo un po' di mare e più avanti decideremo cosa fare. Qui stiamo bene e possiamo scegliere tra belle spiagge tranquille, posti più animati e una bella vita notturna senza esagerazioni. In dieci mesi in giro per l'Asia ci siamo anche scontrati e confrontati con realtà dure e violente e anche qui in Cambogia sopratutto nelle località turistiche ma non solo ,il problema della violenza sui bambini è vero, quasi visibile e senti che a volte è vicino a te. Pensate che quasi ogni guidatore di tuc tuc può fornirvi indicazioni esatte su come e con chi un "persona" voglia divertirsi. Purtroppo quando la grande povertà si scontra con la malvagità umana questi sono i risultati. Che orrore!!!!!!!!!


lunedì 10 dicembre 2012
















Siamo in Cambogia!!!!!! I soli 20 km che ci separavano dal confine Cambogiano una volta lasciata l'isola di Don Det gli abbiamo passati senza proferirsi parola ma i pensieri erano gli stessi, ci faranno passare con la moto? Per farla breve con la presentazione del mio passaporto e del passaporto B (20 $) entravo in possesso di tutta la documentazione necessaria  e vedevo l'impiegato militare particolarmente felice del mio arrivo e della mia disponibilità a pagare,  alla fine si è anche preoccupato a darmi consigli per la guida e posti interessanti da vedere, che carino vero? Straordinariamente felici entriamo in questo paese. Avendo ora la guida in inglese non abbiamo proprio un'idea completa di cosa andremo incontro ma forse è meglio così, ancora più avventura. La prima tappa è la città di Kratie (170 km di strada decente), una piccola ma super animata cittadina con un bel lungo fiume e dei mezzi di trasporto (tuc tuc) del tutto particolari trainati da scooter. Il giorno dopo ben riposati, risaliamo il Mekong in moto per osservare i famosi e rari delfini di acqua dolce che vivono qui e solo in altri due posti nel mondo. Vederli emergere vicinissimi alla riva e sentirli sbuffare è stata proprio una grande emozione rovinata solo da un addetto a non si sa cosa, che voleva farci pagare 6 $ a testa e logicamente si è preso un bel vaffa.... e visto i miei occhi da matto si è allontanato in fretta.  Kratie è anche famosa per i suoi tramonti, tra i più belli di tutta la Cambogia e così noi alla sera seduti in riva al Mekong ci siamo goduti lo spettacolo. Per fare la tappa successiva (150 km) avevamo tre opzioni: seguire la strada principale" asfaltata", fare un percorso che nessuno sapeva dove arrivasse la strada o seguire il Mekong tutto su sterrato. Scelta la terza opzione praticamente abbiamo viaggiato tutto il giorno come se fossimo tornati indietro nel tempo di 100 anni. I contadini aravano i campi con il vomere in legno trainato da bianchi e imponenti buoi, tutto veniva cucinato con il fuoco a legna e tutte le case erano in legno con i tetti di foglie e una miriade di bambini che al nostro passaggio correvano in strada a salutarci al grido di  hello hello!!!. solo questa giornata meritava il viaggio. La strada, tutta sterrata, in molti tratti era davvero distrutta e i passaggi impossibili tra fango e solchi profondi anche 80 cm non si contavano più. Il grande nemico però era la polvere che veniva sollevata in grande quantità anche al solo passaggio di una mosca, molte volte  nei villaggi i velocissimi fuoristrada alzavano nuvole di polvere e  dovevo fermarmi perché non riuscivo a vedere la terra sotto i miei piedi. Arrivati a Kompong Cham le mie spalle e i polsi gridavano aiuto e per concludere la giornata in bellezza abbiamo seguito un francese che ci ha portato a dormire in mezzo a un bananeto sotto una capanna con solo un materasso e una zanzariera dopo aver attraversato un ponte di bambù lungo quasi un chilometro e che era una vera opera di alta ingegneria. All'alba, visto che dormivamo a cielo aperto dopo una doccia ma senza colazione riprendiamo il viaggio in direzione della capitale Phonm Penh. Se il giorno prima avevamo viaggiato nel tempo e in posti da favola oggi la strada num. 7 nei primi 50 km era buona ma pericolosissima (tipo India) e i successivi 100 sono stati un inferno e credetemi non esagero. In certi momenti avevo veramente paura e non credo di essere un motociclista di primo pelo ma quando abbiamo visto la città eravamo veramente sollevati. Il primo problema da risolvere era di poter riparare la moto che aveva grossi problemi con il motorino di avviamento , sempre il problema della camera d'aria posteriore, più un paraolio della forcella scoppiato  che perdeva copiosamente  fino a bagnare le pastiglie del freno. Alla mie richiesta di aiuto nel trovare un meccanico bravo tutti si sono prodigati per aiutarmi anche scatenando una discussione tra i presenti per stabilire chi conoscesse il meccanico migliore (una comica ). Poi la Manu è salita su un tuc tuc che io ho seguito fino in officina dove un esperto giovane meccanico capiva subito il problema della tartaruga e così il giorno dopo alle 16 la nostra compagna di viaggio era come nuova e con il suo borbottio sembrava ringraziarci per le cure ricevute. La capitale è una grande città con un traffico assurdo dove puoi vedere dei mezzi di trasporto impensabili anche da chi ha una fervida fantasia. Ci sono molte cose da vedere ma la visita al ex scuola trasformata in lager dal potere di Pol Pot nel 1975 e il campo di sterminio fuori città (15 km) sono esperienze forti  che ti fanno pensare e anche molto.  Alla sera c'è una grande vita sul lungo fiume con locali e ristoranti di tutti i tipi e per tutte le tasche. Spostandosi un po' a sud della città si può andare al casinò o ad un estesissimo Luna Park con attrazioni modernissime. Le immancabili bancarelle si trovano ovunque rifornite dei  cibi più strani, come ragni e tarantole fritte, lumache, rane ecc. ecc. Quando ti sposti a piedi sei perseguitato dalle solite richieste, Tuc tuc? moto? fumo? e così via a volte e anche troppo e sei costretto a non filare nessuno altrimenti impazzisci. Ora vi racconto un fatto veramente strano e che ha dell'incredibile. Eravamo seduti nel ristorante della nostra  guesthouse quando si avvicina una persona e guardandoci attentamente ci dice, scusate per caso voi quattro anni fa eravate alle isole Andamanne? Subito abbiamo realizzato che era un francese che vive in Italia con il quale abbiamo passato del tempo insieme nelle isole Indiane. Baci abbracci si sprecavano, eravamo tutti stupefatti di questa coincidenza e felici in compagnia di una birra fresca ci siamo raccontati quattro anni di vita. Olivier questo il suo nome è partito il giorno dopo e chissà se ci rivedremo ancora ma ora abbiamo mail e indirizzo perciò prima o dopo............ Ciao Olivier un grande abbraccio dai tuoi amici matti Gino Manu

sabato 1 dicembre 2012









Una lunga  e ben asfaltata salita ci porta in breve tempo sull'altopiano di Bolaven attraversando piantagioni di caffè e osservando molto bestiame al pascolo. La temperatura è ideale, tipo prime uscite primaverili sui colli, vari villaggi costeggiano la bella strada fiancheggiata da alberi di stelle di natale in fiore, un' esplosione di rosso e come sfondo ,verdissime piante di caffè. Proprio un grade piacere guidare in queste terre che ti riservano sempre grandi emozioni. Dopo aver pranzato con ottimo pesce alla griglia e una birra fresca deviamo dalla strada n 13 per andare a visitare un tempio un antichissimo  tempio Khmer situato in una posizione fantastica. Stanchi e sudati dopo la visita del tempio decidiamo di fermarci a dormire in una appena decente  camera ma a volte per 3 euro non si può pretendere troppo. Il giorno dopo scattiamo in piedi con la certezza di poter arrivare all'arcipelago di 4000 isole che il grande Mekong mette a nudo durante la stagione secca. Molte di esse sono abitate e ci si arriva con un "ferry" per altre, tipo dove vogliamo arrivare noi con la moto, ci sono  solo delle piccole e sgangherate zattere a motore che possono trasbordarti . In circa quatto ore raggiungiamo il punto di imbarco, preleviamo dei soldi, e poi comincia la trattazione per il prezzo del ferry trovato un accordo in poco tempo , felice mi avvicino alla riva del fiume dove mi attendeva una discesa ripidissima  sterrata e con la sabbia alla fine.  Mi butto e tutto di slancio supero anche la passerella per imbarcarmi, freno e mi dico........... Sbarchiamo sull'isola di Don Det in pochi minuti capiamo che siamo arrivati in piccolo paradiso percorriamo il sentiero che costeggia il fiume tra galline maiali  gente intenta a lavorare come se niente intorno alloro fosse cambiato negl'ultimi 70 anni. Troviamo uno spartano bungalow (sempre 3 euro) in una posizione fantastica e poi abbiamo la tartaruga vicino a noi..... che felicità. Trascorriamo una notte tranquilla ascoltando il fiume e al nostro risveglio abbiamo proprio la conferma di essere in un posto speciale. Affittiamo due bici (1 euro a testa per tutto il giorno ) corriamo tra risaie e palmeti, non ci sono macchine e non si affittano scooter perciò tutti i in bici !!!!!!!! Prendiamo il sole in spiaggia e facciamo il bagno vicino alle cascate, un bel pesce alla griglia, caffè , due francesi simpatici con i quali parlare e tanta voglia di vivere. Oggi 1 dicembre in Laos è festa nazionale perciò con un trasferimento di quasi due ore su di una piroga motorizzata abbiamo raggiunto il capoluogo della regione assistendo ad appassionate regate su piroghe che contenevano fino a 30 vogatori. Bancharelle e chioschi offrivano le  più disparate combinazioni di cibi e i numerosissimi bambini quasi tutti con un palloncino colorato in mano rendevano la festa ancora più gioiosa. In questo posto dove il tempo scorre molto lento alla sera si può stare in uno dei  numerosi ma non troppi ristoranti e piccoli bar dove si troverà sempre una bella atmosfera. Viaggiatori da tutto le parti del mondo giungono qui tranne gli italiani (noi siamo gli unici) e forse questo ci aiuta a migliorare il nostro inglese che sta facendo grandi progressi. La Manu è intenta da giorni a tradurre la nostra prima guida della LP in inglese, e non vi dico le risate quando anche per ore, vocabolario alla mano, cerchiamo di studiare. Qui la gente è tranquilla e non c'è musica alta fino a notte fonda ma sono tutti felici forse perché su tutti i piatti e bevande se si desidera la versione HAPPY verrà aggiunta una bella e sana manciata di Maria. Partiremo da qui il 4 dicembre attraverseremo il vicinissimo confine e l'avventura Cambogiana avrà inizio!!!!!!! Le foto le avrete al più presto causa internet a scatti

domenica 25 novembre 2012









La tanto temuta route 10/3098 alla fine si è rilevata più "facile" del previsto se non contiamo una mega frana sulla strada molti km di sterrato fangoso e l'attraversamento da brivido del ponte, che era quasi ultimato, su una passerella dalla quale se cadevo ora sarei tutto incerottato. P ernottiamo a Paxan decidendo il giorno dopo di raggiungere Ban Na Him per poter visitare delle grotte. Come al solito partiamo presto al mattino (ore 6.30 già in moto) tutto bene per una cinquantina di km, poi la moto comincia ad ondeggiare paurosamente, no!!!!! abbiamo forato la ruota posteriore. Nel nulla sotto un sole che già scaldava smonto tutto e un signore rilevatosi poi un poliziotto con lo scooter mi accompagna da un gommista, mi aspetta e poi mi riporta indietro. Che culo!!!!! si riparte e la strada comincia a salire  e delle spettacolari montagne sembrano venirci incontro  quando cominciamo a goderci lo spettacolo uno scoppio e la ruota posteriore è andata di nuovo. Ora siamo in mezzo alla foresta tra due tornanti e........ le imprecazioni si sprecano ma non mi resta altro che smontare ancora la ruota e aspettare. dopo cinque minuti si ferma un ragazzino a torso nudo su di uno" scooter"disponibile ad accompagnarci da un "gommista". Non volendo lasciare la mia amata mogliettina da sola , non posso che lasciarla salire sullo scooter con la ruota sperando che tutto fili liscio. Avrò fatto bene? Due ore ad aspettare sul ciglio della strada con nuvole di moscerini che mi attaccavano e  pensieri belli e brutti che scorrevano veloci nella mia mente. Poi la vedo arrivare sorridente con la gomma aggiustata ma con la brutta notizia che la camera d'aria sembrava irreparabilmente distrutta, perciò non si sapeva quanto potesse tenere. Solo otto km e poi tutto è come prima. fortuna vuole che ci fermiamo vicino ad una Guesthouse perciò prendiamo una schifosa camera con i letti distrutti ma perlomeno abbiamo un tetto. Facciamo conoscenza con due giovani francesi che come noi viaggiano in moto, un 125 due tempi di fabbricazione vietnamita che a vederla sembrava pronta da portare allo sfasciacarrozze. Gentilissimi il giorno dopo ci prestano il residuato con il quale dopo 50 km di montagna raggiungiamo Lax Sao con la ruota smontata per la terza volta in un giorno nella speranza di trovare una camera d'aria nuova. Missione impossibile e allora un gommista di camion decide di rimuovere tutte le vecchie pezze mettendone di nuove. Due ore di lavoro per 3 euro e ritorniamo felici alla base. Riuscirà a sopportare il peso e tutte le buche delle strade del Laos? Rimonto il tutto, pranziamo e beviamo  tanta birra in ottima compagnia di Max e Jolanda i fantastici francesi e poi si parte per la visita alle grotte. Dopo i primi 2/3 km scendo a controllare la gomma e......... tiene perfettamente, gioia,felicità, contentezza !!!!!!!!! La strada scorre in una vallata che definire incantevole è riduttivo e ciliegina sulla torta incontriamo per la seconda volta il francese che con la Yamaha 1200 super tenerè sta viaggiando da due anni. Birra racconti di viaggio e alla fine troviamo le grotte chiuse. Ma chi se ne frega!!!!!!!! La giornata resta comunque memorabile. A cena i discorsi con i nostri amici francesi spaziano dalla politica alle esperienze vissute, la Manu magicamente da una settimana parla in inglese con molta sicurezza e senza paura di commettere errori perciò tra risate e commenti vari la nostra bottiglia di Lao Lao un whisky di riso buonissimo e molto simile alla nostra buona grappa si svuota magicamente. L'unica nota stonata di questa giornata è stato vedere un camion, ma ne passano anche quattro al giorno, carico di centinaia di cani chiusi in gabbie piccolissime che si dirigeva in Vietnam dove le povere bestiole verranno uccise e vendute per essere mangiate. Sentirli abbaiare come per chiedere aiuto è stato straziante, la Manu voleva che rincorressi il camion per liberarli mentre le lacrime le scendevano copiose. E' giusto rispettare tutti gli usi e costumi dei paesi che visitiamo ma a volte si fa proprio tanta fatica, cazzo. Belli riposati riprendiamo il giorno dopo la nostra avventura sempre con un po' di apprensione per la gomma ma poi ce ne dimentichiamo e ci godiamo il viaggio. La strada n. 13 ora asfaltata come si deve ci permette di arrivare a Tha Khaek nel primo pomeriggio e dopo una doccia rinfrescante ci godiamo il grande Mekonk guardando questa volta la Thailandia nella sponda di fronte a noi. Delle dolcissime patate americane e una coca seduti in riva al fiume sono il premio di giornate indimenticabili passate in questo meraviglioso paese colmo di sorprese  di stravaganze e di belli incontri. Sempre seguendo la strada 13 raggiungiamo Savannaket, da dove vi scrivo adagiata anch'essa sullo sponde del Mekong dove mentre facevamo un piccolo riassunto delle nostre avventure è arrivato un ciclista cinquantenne che è partito da Barcellona  sette mesi fa e ora  è qui con noi a bere una birra. Domani ci sposteremo più ad est sull'altopiano di Bolaven per visitare dei villaggi tribali impetuose cascate, piantagioni di caffè e per goderci il clima fresco. Siamo riusciti a trovare una camera d'aria di misure differenti dalla nostra ma che speriamo in caso di necessità di poter usare ugualmente, comunque psicologicamente siamo più tranquilli.

martedì 20 novembre 2012









Dopo la bellissima giornata scendendo il fiume Nam Ou in kayak per quasi quattro ore lasciamo Long Khiav che merita sicuramente una tappa di più giorni. Molta è la  polvere che la tartaruga solleva viaggiando sempre sulla 1/C, la cartina stradale mi indica che i km per raggiungere Vieng Thong saranno 119 ma in realtà alle ore 14 il mio parziale ne segna 170. La strada tutta in montagna si snoda tortuosa tra bellissime montagne e  verdi vallate. quando raggiungiamo le quote più alte entriamo in mezzo alle nuvole e il "freddo" si fa sentire poi si scende e il sole ci riscalda. Le soste sono frequenti e gli apprezzamenti sul Laos si sprecano. Le buche sono sempre un incubo, non posso fare una curva cieca con tranquillità perché all'improvviso posso trovarmi di fronte qualsiasi cosa o animale ma tutto questo mi carica di adrenalina e in effetti godo come un tricheco in amore. Non posso farci niente, più è difficile e più io mi diverto. In uno dei tanti villaggi che troviamo sul percorso ad ogni nostra sosta è una festa la Manu come al solito elargisce caramelle a grandi e piccini mentre io entro in una scuola e con stupore vedo in una classe un unico insegnante che si divide tra una lezione ai più gradicelli che sono rivolti da una parte della stanza con la propria lavagna e quelli più piccoli che danno le spalle ai grandi con un'altra lavagna ma tutto nella stessa stanza.  Decidiamo di fermarci a Vieng Thong( la tartaruga dorme dentro l'albergo) dove seduti in strada vediamo camion carichi di sacchi riso fino all'inverosimile, uomini che girano armati di fucile e bambini che giocano con le bilie di vetro, praticamente un documentario di Super quark in diretta. Al mattino seguente una fitta nebbia rallenta per una trentina di km la nostra marcia ma arriviamo all'incrocio con la strada n.6 che ci porterà fino a Phonsavan giusto per assaporare degli spiedini di carne che la Manu  dimentica di chiederne l'identità cosa da fare sempre visto che qui in Laos mangiano anche  cani e i ratti. I nostri dubbi sono rimasti tali visto che la carne era buona abbiamo deciso di non indagare più a fondo. Ogni villaggio che attraversiamo ci offre lo spettacolo macabro di enormi bombe che fanno da sostegno a case in legno o sono esposte ai lati dei mercati e negozi.  Phonsavan è situata nel mezzo di una grande piana dove a pochi km dalla città si trovano centinaia di misteriose giare in pietra risalenti a 2000 anni fa, la più grande di esse pesa 6 tonnellate. Abbiamo visitato il sito molto presto al mattino e seguendo un percorso delimitato e sminato dal quale e severamente vietato uscire ci siamo goduti anche questa meraviglia alla quale nessuno fino ad ora è riuscito a dare una spiegazione plausibile sul loro uso e sulla loro costruzione visto che la pietra dove sono state scavate non esiste in queste zone. Gli enormi crateri delle bombe si trovano dappertutto e certo non è un bel vedere. Nelle risaie tutto intorno i contadini lavorano sempre con il pericolo di saltare in aria e vederne molti con arti artificiali girare nei villaggi ci provoca sgomento e sfiducia nell'uomo nel suo complesso visto che le bombe a grappolo sono ancora oggi usate in molte guerre. Ci sono volute ore e molta pazienza per ricevere informazioni sulla strada che dovremmo percorre domani visto che poche persone parlano inglese e le altre a qualsiasi domanda per gentilezza rispondono sempre di si. La Route 10/3098 che dovrebbe congiungere Phonsavan passando per Mueang Khoun (30 km a sud) ed arrivare a Paksan (250 km circa) nessuno sa con esattezza se sarà percorribile ma sicuramente sappiamo che un ponte importante deve essere ancora costruito perciò o riuscirò a guadare il torrente o dovrò caricare la moto su un "ferry"così viene chiamato qui e trasbordare la moto e i bagagli. Comunque fino a quando non saremo li non lo sapremo perciò inutile preoccuparsi, pensiamo positivo e avanti sempre!!!!