mercoledì 5 giugno 2013

Nuova isola e nuova avventura, a Mindoro è tutto diverso. La popolazione è in gran parte ancora quella originale e si nota subito la diversità di colore della pelle più scura e dei tratti somatici molto simili agli aborigeni australiani. La strada che decidiamo di percorrere segue la costa est dell'isola ed è punteggiata da villaggi di case di paglia  caratterizzati da una vita rurale quasi ancestrale. Come sempre, ma qui ancora di più, i festanti abitanti ad ogni nostra sosta ci circondano per venderci qualche manufatto in bambù di pregiata fattura ma che noi purtroppo non possiamo acquistare causa problema bagagli. I mezzi che incontriamo sono rari e super datati, quasi tutti i locali, sopratutto i bambini, percorrono molti km per portare a casa l'acqua che trasportano su taniche caricate su carretti di legno che hanno per ruote dei cuscinetti a sfere.


La nostra meta è una piccola isola di nome Apo reff per fare immersioni ma quando ci informiamo presso l'unico ufficio che organizza le costose escursioni ci viene detto che non sono riusciti a raggiungere il numero minimo di 6 persone perciò tutto sarebbe stato posticipato di una settimana. Che sfiga!!!!!! Non ci rimaneva che girare per la bella cittadina costiera per ripartire il giorno dopo per Puerto Galera sempre a nord di Mindoro. Pur avendo letto con attenzione la nostra guida in inglese ci accorgiamo che dopo 120km la strada finiva ad Abra De Lios
e l'unico modo per raggiungere Puerto Galera era quella di prendere un traghetto che ci portava su  un'altra isola e poi cambiarlo e raggiungere la meta. Alla fine abbiamo passato la giornata in traghetto e sui porti a sbrigare pratiche di imbarco ogni volta diverse e incasinate.
Forse il nostro inglese dovrà migliorare ancora un po'. A Puerto Galera ritroviamo il turismo da discoteca e le belle filippine che di notte  sono particolarmente gentili e disponibili. alloggiamo in un piccolo resort con una strada da percorrere in prima marcia ma è un posto tranquillo e sopratutto troviamo da vendere la nostra moto. Al solo tentativo di affiggere il cartello con il prezzo in tre secondi si sono presentate più persone disposte a comperarla alla cifra di 10.000 pesos. Alla fine l'ha spuntata il proprietario del nostro resort che soddisfattissimo non ha neanche voluto provarla. Così noi abbiamo usato fino all'ultimo giorno la nostra Rossa (totale 40 giorni) e abbiamo guadagnato 20 euro!!!!!!!!!!!

L'australiano ci ha anche affittato tutta l'attrezzatura sub e così abbiamo fatto due entusiasmanti immersioni da soli liberi anche sott'acqua come in terra circondati da tartarughe e da pesci  coloratissimi senza l'obbligo di seguire nessuno o aspettare qualche ritardatario solo orizzontandoci con la bussola e un po di fortuna. Ormai il tempo stava scadendo, passiamo le ultime serate a cena da Giulio che nel suo ristorante italiano che ci delizia con la sua simpatia e con pizze e paste da ricordare per molto tempo. Ora manca proprio poco, è il 31 di maggio e dopo l'ennesimo trasferimento in barca e poi in pullman arriviamo all'aeroporto di Manila, siamo pronti per l'Indonesia e mentre attendiamo l'imbarco che avviene con due ore di ritardo ripercorriamo i nostri due mesi nelle Filippine, la manu dice con voce commossa, e no mi voi o tornar su sto' paradiso tutto troppo beo!!!!!!! e Gino risponde, calma amore, semo drio andar in Indonesia no a lavorar!!!!!!! La voce dal microfono ci invita all'imbarco, ci giriamo, e salutiamo le Filippine in silenzio, colmi di gioia di una nuova avventura che va ad iniziare. Accumuliamo ancora ritardo,perciò dopo 4 ore di volo tranquillo, alle 2 di notte atterriamo nell'ormai deserto aeroporto di Jakarta. Paghiamo 25 dollari per il visto che durerà 30 giorni e in pochi minuti siamo in regola. Il nostro taxi sfreccia veloce su belle strade illuminate, troviamo un albergo decente e il sonno ci assale. Il risveglio in una città di 12 milioni di abitanti, ma sembrano 50 è a dir poco traumatico,tutto scorre freneticamente lo smog è come la nebbia dalle nostre parti perciò si può tagliare con il coltello, tutto sembra girare al doppio della velocità normale, e noi dobbiamo resettare tutti i nostri ritmi.

Dobbiamo sbrigare subito 3 cose: far riparare il pc trovare una moto da comperare e fare l'estensione del visto per altri 30 giorni. Qui i centri commerciali dove trovare l'assistenza Apple sono come delle città nelle città, ma fortunatamente al primo contatto ci viene detto che in tre giorni e 350 euro il nostro pc sarà come nuovo. Qui in ogni zona c'è il proprio ufficio immigrazione e perciò se sei alloggiato a sud devi andare solo nell'ufficio di preposto(scoperta fatta dopo aver sbagliato zona) spostarsi da una zona all'altra è come andare da Venezia a Treviso!!!!!! negli uffici non ti fanno entrare se non hai i pantaloni lunghi, la camicia o maglietta e le scarpe coperte, siamo in un paese mussulmano e perciò devi adattarti. Passiamo da un ufficio all'altro trovando sempre persone gentili e dopo due ore ci viene detto di passare il giorno dopo per il ritiro. Trovare la moto ci è sembrato un'operazione impossibile non capivo come in una megalopoli non si trovava un concessionario degno di tale nome quando si vedevano passare sciami di moto e scooter ad ogni angolo.
 Dopo svariati tentativi e due giorni a girare con tutti i mezzi possibili  per la città,  deluso, perdevo ogni speranza di  trovare la tanto agognata nuova compagna di avventura ma grazie al mio intuito e una dose esagerata di fortuna comperiamo per strada(qui le moto si vendono anche sui marciapiedi) una bellissima Honda 125 del 2004 in buone condizioni per 600 euro.
Domani 6 giugno andremo a ritirarla  e con tutti i documenti in regola saremo pronti per andare alla scoperta di tante bellezze e sorprese


2 commenti:

  1. E vai comincia un altra avventura !!!!! sempre alla grande fioi

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  2. E si, propio una grande avventura, ovunque un traffico da ferragosto ma qui è sempre così, strade distrutte come da un bombardamento, per fare 150 km 8 ore e io non sono proprio un motociclista di primo pelo!!!!!! partiti da Jakarta abbiamo imboccato l'autostrada che qui è vietata ai motociclisti e al primo casello ho trovato ad aspettarmi tutti gli addetti al pedaggio più sei poliziotti con il furgone di traverso alla strada ma tutto si è risolto con tanti sorrisi e foto ricordo con gli agenti che facevano la fila x fotografarsi vicino a noi. Che bello viaggiare!!!!!!!!

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