mercoledì 8 agosto 2012








Come da programma ci fermiamo a Kuala Kangsar bella cittadina non battuta dai turisti, la sua visita ci riserva molte piacevoli sorprese. Per la prima volta visitiamo l'interno di una affascinante moschea dalla cupola dorata a forma di cipolla indossando un camicione lungo fino ai piedi e la Manu anche un fazzoletto in testa. Troviamo uomini gentili che ci invitano a far foto ed ad assistere alla lettura del corano. Vediamo solo dall'esterno il maestoso ed imponente palazzo reale del sultano considerato il più bello della Malesia, anche il palazzo dei ricordi suscita una grande emozione considerando il fatto che è stato costruito nel 1931 tutto in legno e bambù intrecciato senza usare un solo chiodo. Essendo nel periodo del ramadan tutta la gente affolla i mercati che aprono i battenti alle 16 per chiudere alle 19.30 comperando ogni tipo di cibo tutto rigorosamente in sacchetti di plastica, per poi cominciare a mangiare dopo il richiamo alla preghiera                    che risuona in ogni dove. Assistiamo in riva al grande fiume che attraversa la città alle famiglie che mangiano mentre un tramonto dai colori caldissimi copre tutto il cielo. Questi sono quei momenti in cui ci rendiamo conto di essere lontani da casa e che assistiamo a dei spettacoli unici di vita diversa dalla nostra ma coinvolgente ed appassionante. Anche i gatti che qui in Malesia sono presenti in grande quantità approfittano di tanto ben di Dio o di Allah e la Manu con il solito sacchetto di croccantini ne è sempre circondata. Il giorno dopo arriviamo a Penang prima percorrendo l'autostrada n.1 dove le moto non pagano ed hanno una corsia riservata, poi attraversando il lunghissimo ponte che collega la terraferma con la grande isola. Decidiamo di pernottare fuori della caotica Georgetown preferendo un villaggio di pescatori più a nord vicino ad un parco. Merita una menzione particolare la nostra Guest House, dove sembra di tornare ai bei tempi dei viaggi zaino in spalla, una sgangherata struttura che sembra essere gestita tanto dagli ospiti quanto dal personale, con la compagnia di gatti e cani che scorazzano in giardino. Ritroviamo qui per puro caso una simpatica coppia conosciuta alle Cameron Highlands, Gharry  inglese ed Aurora spagnola, con i quali trascorriamo una bella giornata facendo trekking nella giungla e un bel bagno nella spiaggia di Monkey beach. Riserviamo un intera giornata a Georgetown visitando il museo nazionale(bello ed interessante) il suo forte inglese e tutti i quartieri tipici di questa città che amalgama al suo interno le comunità malesi, cinesi e indiane che pur conservando gelosamente le rispettive identità e tradizioni convivono pacificamente. Assaggiamo inoltre le specialità culinarie più famose, zuppe di pesce, frittate piccanti dai gusti a volte non descrivibili, anatra cinese in salsa piccante ecc. ecc. L' unico inconveniente di questa isola è che i loro abitanti festeggiano il ramadan scoppiando petardi fino a notte inoltrata ma del resto bisogna adattarsi. Ora il programma di viaggio prevede un lungo spostamento dalla costa ovest a quella est (360 km) dove ci imbarcheremo per le isole Perhentian, tragitto che percorreremo presumibilmente in 3 giorni, attraversando montagne ed immense piantagioni di palme da olio, fermandoci su delle piccole città che non sono scritte sulla guida, perciò l'avventura continua.

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