lunedì 10 dicembre 2012
















Siamo in Cambogia!!!!!! I soli 20 km che ci separavano dal confine Cambogiano una volta lasciata l'isola di Don Det gli abbiamo passati senza proferirsi parola ma i pensieri erano gli stessi, ci faranno passare con la moto? Per farla breve con la presentazione del mio passaporto e del passaporto B (20 $) entravo in possesso di tutta la documentazione necessaria  e vedevo l'impiegato militare particolarmente felice del mio arrivo e della mia disponibilità a pagare,  alla fine si è anche preoccupato a darmi consigli per la guida e posti interessanti da vedere, che carino vero? Straordinariamente felici entriamo in questo paese. Avendo ora la guida in inglese non abbiamo proprio un'idea completa di cosa andremo incontro ma forse è meglio così, ancora più avventura. La prima tappa è la città di Kratie (170 km di strada decente), una piccola ma super animata cittadina con un bel lungo fiume e dei mezzi di trasporto (tuc tuc) del tutto particolari trainati da scooter. Il giorno dopo ben riposati, risaliamo il Mekong in moto per osservare i famosi e rari delfini di acqua dolce che vivono qui e solo in altri due posti nel mondo. Vederli emergere vicinissimi alla riva e sentirli sbuffare è stata proprio una grande emozione rovinata solo da un addetto a non si sa cosa, che voleva farci pagare 6 $ a testa e logicamente si è preso un bel vaffa.... e visto i miei occhi da matto si è allontanato in fretta.  Kratie è anche famosa per i suoi tramonti, tra i più belli di tutta la Cambogia e così noi alla sera seduti in riva al Mekong ci siamo goduti lo spettacolo. Per fare la tappa successiva (150 km) avevamo tre opzioni: seguire la strada principale" asfaltata", fare un percorso che nessuno sapeva dove arrivasse la strada o seguire il Mekong tutto su sterrato. Scelta la terza opzione praticamente abbiamo viaggiato tutto il giorno come se fossimo tornati indietro nel tempo di 100 anni. I contadini aravano i campi con il vomere in legno trainato da bianchi e imponenti buoi, tutto veniva cucinato con il fuoco a legna e tutte le case erano in legno con i tetti di foglie e una miriade di bambini che al nostro passaggio correvano in strada a salutarci al grido di  hello hello!!!. solo questa giornata meritava il viaggio. La strada, tutta sterrata, in molti tratti era davvero distrutta e i passaggi impossibili tra fango e solchi profondi anche 80 cm non si contavano più. Il grande nemico però era la polvere che veniva sollevata in grande quantità anche al solo passaggio di una mosca, molte volte  nei villaggi i velocissimi fuoristrada alzavano nuvole di polvere e  dovevo fermarmi perché non riuscivo a vedere la terra sotto i miei piedi. Arrivati a Kompong Cham le mie spalle e i polsi gridavano aiuto e per concludere la giornata in bellezza abbiamo seguito un francese che ci ha portato a dormire in mezzo a un bananeto sotto una capanna con solo un materasso e una zanzariera dopo aver attraversato un ponte di bambù lungo quasi un chilometro e che era una vera opera di alta ingegneria. All'alba, visto che dormivamo a cielo aperto dopo una doccia ma senza colazione riprendiamo il viaggio in direzione della capitale Phonm Penh. Se il giorno prima avevamo viaggiato nel tempo e in posti da favola oggi la strada num. 7 nei primi 50 km era buona ma pericolosissima (tipo India) e i successivi 100 sono stati un inferno e credetemi non esagero. In certi momenti avevo veramente paura e non credo di essere un motociclista di primo pelo ma quando abbiamo visto la città eravamo veramente sollevati. Il primo problema da risolvere era di poter riparare la moto che aveva grossi problemi con il motorino di avviamento , sempre il problema della camera d'aria posteriore, più un paraolio della forcella scoppiato  che perdeva copiosamente  fino a bagnare le pastiglie del freno. Alla mie richiesta di aiuto nel trovare un meccanico bravo tutti si sono prodigati per aiutarmi anche scatenando una discussione tra i presenti per stabilire chi conoscesse il meccanico migliore (una comica ). Poi la Manu è salita su un tuc tuc che io ho seguito fino in officina dove un esperto giovane meccanico capiva subito il problema della tartaruga e così il giorno dopo alle 16 la nostra compagna di viaggio era come nuova e con il suo borbottio sembrava ringraziarci per le cure ricevute. La capitale è una grande città con un traffico assurdo dove puoi vedere dei mezzi di trasporto impensabili anche da chi ha una fervida fantasia. Ci sono molte cose da vedere ma la visita al ex scuola trasformata in lager dal potere di Pol Pot nel 1975 e il campo di sterminio fuori città (15 km) sono esperienze forti  che ti fanno pensare e anche molto.  Alla sera c'è una grande vita sul lungo fiume con locali e ristoranti di tutti i tipi e per tutte le tasche. Spostandosi un po' a sud della città si può andare al casinò o ad un estesissimo Luna Park con attrazioni modernissime. Le immancabili bancarelle si trovano ovunque rifornite dei  cibi più strani, come ragni e tarantole fritte, lumache, rane ecc. ecc. Quando ti sposti a piedi sei perseguitato dalle solite richieste, Tuc tuc? moto? fumo? e così via a volte e anche troppo e sei costretto a non filare nessuno altrimenti impazzisci. Ora vi racconto un fatto veramente strano e che ha dell'incredibile. Eravamo seduti nel ristorante della nostra  guesthouse quando si avvicina una persona e guardandoci attentamente ci dice, scusate per caso voi quattro anni fa eravate alle isole Andamanne? Subito abbiamo realizzato che era un francese che vive in Italia con il quale abbiamo passato del tempo insieme nelle isole Indiane. Baci abbracci si sprecavano, eravamo tutti stupefatti di questa coincidenza e felici in compagnia di una birra fresca ci siamo raccontati quattro anni di vita. Olivier questo il suo nome è partito il giorno dopo e chissà se ci rivedremo ancora ma ora abbiamo mail e indirizzo perciò prima o dopo............ Ciao Olivier un grande abbraccio dai tuoi amici matti Gino Manu

1 commento:

  1. Cari Manu e Gino, ci siamo incontrati in Cambogia a gennaio 2013!
    Volevo dirvi che incontrare due persone coraggiose e belle come voi, è uno dei ricordi migliori di quel viaggio. Mi capita spesso di pensarvi e raccontare le vostre avventure ad amici! Spero di rincontrarvi presto, magari per caso, in un viaggio, nel frattempo continuo a seguirvi sul blog!
    Siete grandi....

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