lunedì 4 marzo 2013














Eccoci a Ue, delle sue vestigia di città imperiale fino al 1945 quando l'avvento del comunismo fece abdicare l'imperatore rimane solo la cittadella e i suoi pochi ma belli palazzi tombe e pagode che si sono salvati miracolosamente dalle bombe americane. La gigantesca bandiera rossa  con la stella che sventola dal pennone più alto del Vietnam (37 mt) ci ricorda che siamo in un paese comunista ma girando per la città non si notano grandi differenze con il Laos e la Cambogia, anzi, tutto è più pulito e tenuto in ordine il bel lungo fiume dei profumi è grazioso e ti fa riposare dal perenne frastuono degli onnipresenti scooter. Due giorni sono sufficienti per apprezzare questa bella e vecchia capitale del Vietnam e anche se è già passato più di un anno dalla nostra partenza la voglia di salire in moto e viaggiare è sempre viva. Direzione Khe Sanh vicino al confine laotiano percorrendo la statale 14 che si snoda tra montagne e panorami unici. Il caldo comunque si fa sentire ma con un bagno ristoratore nelle calme acque del fiume che seguiamo per molti km ci porta un po' di refrigerio e tanta gioia di essere in un posto così magico da veri motociclisti. Il traffico e quasi nullo a tal punto che possiamo viaggiare affiancati senza problemi di incontrata nessuno. Che goduria!!!!!! Khe Sanh e tristemente famosa perche' nel 1968 si è svolta la più grande battaglia dell'intera guerra del Vietnam con gli americani che hanno sganciato 100.000 tonnellate di bombe in due mesi di scontri. Ora rimane solo un malandato aeroporto u.s.a con qualche cimelio ma l'orrore non viene cancellato dal tempo. Adesso tutta la vallata teatro dei combattimenti è coltivata a caffè ma inoltrarsi fuori dai sentieri è ancora molto pericoloso causa mine e bombe inesplose. Per rimanere in clima di guerra ma in uno scenario completamente diverso ritorniamo verso il mare seguendo sempre il sentiero di Ho Chi Minh  e la fascia smilitarizzata denominata DMZvisitando altri siti storici fino a raggiungere il fiume Ben Hai che segnava il confine che non c'è più tra nord e sud. Una forte emozione è stato percorrere come facevano i vietcong per sfuggire ai bombardamenti  l'impressionante labirinto di cunicoli lunghi fino a 2 km e che raggiungono la profondità di 25 metri. Deve essere stata proprio dura vivere per anni sottoterra svolgendo tutte le attività come si fosse all'aperto ma vedendo la luce solo per poche ore di calma. Per visitare questo sito raggiunto anche dai turisti con i pullman abbiamo soggiornato nel villaggio di pescatori di Cura Tung che dista soli 7 km dai tunnel ma completamente disertato dai turisti perciò un vero paradiso. Sette km di spiaggia selvaggia con venditrici di pesce e di meduse giganti per strada. Sembrava di essere a Pellestrina (stupenda isola della laguna veneta) con tutta la gente in strada tutte le case aperte e i pescatori intenti a pulire la reti o a cucinare pesce fresco che ci veniva donato tra sorrisi e domande di tutti i tipi, sempre a gesti e a disegni sulla sabbia, un vero divertimento di viaggi d'altri tempi. Seguendo sempre il sentiero di Ho Chi Minh torniamo in montagna con l'idea di visitare il parco di Phong Na  e le sue famose grotte e montagne carsiche. Purtroppo il maltempo e la pioggia ci hanno accompagnato dal mattino riducendo un po il piacere di viaggiare su strade ben tenute e sempre prodighe di spettacolari paesaggi con risaie dalle mille sfumature di verde e montagne completamente ricoperte dalla foresta perfettamente conservata. Guidare con nebbia e pioggia su strade già molta pericolose richiede molta attenzione ma riducendo notevolmente la velocità già comunque bassa si può godere in pieno di tutta la meraviglia che ci circonda. Il giorno dopo sempre con la pioggia incombente lasciamo il parco seguendo la statale 15 che in tutti i suoi 150 km fino a Pho Chao (Huong Song) è stata sublime. Se ora vi sto scrivendo è proprio un miracolo perché mio malgrado sono stato coinvolto in un gravissimo incidente tra due scooter. Mentre dopo aver bevuto un caffè stavo osservando un grosso e vecchio camion russo in avaria in fianco alla strada uno scooter veniva centrato da un'altro veicolo su due ruote che proseguiva la sua corsa dopo l'impatto senza conducente ma ancora sulle due ruote, solo con un mio scatto felino riuscivo ad evitare il mezzo che si schiantava sulle ruote del camion ma non il conducente che scivolando sull'asfalto bagnato mi centrava in pieno facendomi volare per aria. Io me la sono cavata con botte e lievi contusioni su tutta la parte destra del corpo mentre l'uomo che guidava lo scooter che improvvisamente aveva tagliato la strada versava in condizioni a mio parere disperate il giovane che mi ha fatto volare aveva una mano distrutta ed era sotto shock . Mi è andata proprio di CULO!!!! un metro più avanti e ............ Stasera siamo in albergo a leccarci le ferite siamo felici anche se non siamo riusciti a prelevare soldi dai bancomat tutti fuori uso, così pagato l'albergo e mangiato in camera non abbiamo più un centesimo in contanti ma avendo il pieno di benzina domani contiamo di raggiungere una città un po' più grande sperando che i bancomat funzionino altrimenti .........

4 commenti:

  1. ciao gino manu nn sapete quanto ci rende felici di leggere i vostri post(anche se questa volta ci avete impaurito ,ma siete indistruttibili)e vedere le foto sembra di essere li con voi .Siete una coppia stupenda I toscoromani

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    1. Grazie del bel commento,siamo proprio indistruttibili ma ci siamo giocati un jolly. Un caldissimo abbraccio dai vostri Gino Manu

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  2. Mi dispiace per la disavventura; per fortuna da quanto capisco niente di grave. Tenete duro. Un caro saluto
    Giacomo da bologna

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  3. Tutto ok solo spavento e qualche botta. Se mi scrivi una mail potrò mandarti anche qualche foto speciale solo x te. a presto

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