venerdì 12 settembre 2014

DALLE MONTAGNE HIMALAYANE AL DESERTO DEL RAJASTAN (prima parte)

LEH, AMRITSAR prima parte
Dopo un controllo generale della nostra mitica Royal con cambio olio e sostituzione della membrana del carburatore perché forata in tre punti, alle prime luci partiamo con la solita voglia di scoprire il mondo verso Lamayuru percorrendo però una deviazione verso Chilling girando a destra al villaggio di Nimmu, questa valle stretta taglia le colorate montagne permettendo al torrente Zanskar di essere cavalcato da temerari con i gommoni da rafting, a fine giornata i km percorsi saranno circa 250 ma le belle strade asfaltate ci hanno permesso di godere dell'incantevole paesaggio calcolando anche la nostra velocità massima di 40/50 km all'ora.


Lamayuru si trova incastonata sul  fianco di una montagna e dal suo bel monastero Yungdrung Gompa  si gode del paesaggio ricco di profondi calanchi color miele, impossibile non scattare foto.
LA BELLA LAMAYURU

Per raggiungere Drass sempre su una strada bella e asfaltata facciamo tappa a Kargil che è una città in maggioranza mussulmana,  notiamo il cambiamento che ci fa passare dalla calma, silenziosa, e pulita realtà buddista alla confusione di una città seguace di Allah con i suoi colori e profumi e i mercati affollati e animati . Ci fermiamo doverosamente pochi km prima di Drass per visitare il War Memorial della grande battaglia del 1999 vinta contro i Pakistani invasori che si è svolta sulla montagna  proprio sopra di noi, gli indiani vanno molto fieri del loro esercito e la commozione era palpabile nei moltissimi visitatori locali che portavano fiori e pregavano per i loro morti in battaglia.

ONORE AI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE
A Drass troviamo la sistemazione più economica fino ad adesso cioè 200 rupie (2.50 euro)  per una "camera" con bagno ma la sosta è obbligata perché siamo alla base di partenza per affrontare il giorno dopo l'ostico passo di Zoji La che si trova a 3529msl. Proprio in fianco alla nostra suit alloggiano Daniele ed Manuela una coppia di Torino che viaggia con un tandem più carrettino posteriore, una coppia veramente unica la loro organizzazione era invidiabile e il loro mezzo a 2 ruote era veramente speciale e preparato specificatamente per percorsi del genere ossia buche, sassi, guadi, fango ecc ecc. Loro si guadagnano ogni metro della strada e a  sentirli parlare sembrava  stessero andando al mare sotto l'ombrellone e invece si fanno un c...... grande come una casa e vivono di emozioni uniche , per noi sono veramente forti sopratutto mentalmente, bravi Daniele e Manuela. Purtroppo nel giro di poche ore comincia a piovere e la temperatura scende notevolmente, tutto questo forse perché Drass è famosa per essere la seconda località abitata più fredda del mondo (così scrive l'ufficio del turismo) comunque le nuvole che coprivano il passo non molto lontano non lasciavano presagire niente di buono per la mattinata successiva.
GUARDATE LA MIA TUTA MALEDETTA
La notte stranamente mi sveglio e ascolto la pioggia che era aumentata di intensità e dal suo suono mi sembrava di sentire una voce che in dialetto mi diceva,doman ti vol far el passo de Zoji La? i sarà soeo che cassi tui!!!!!!!, vai Gino, vai!? Torno a letto alzando le spalle e al mattino dopo una bella colazione  indosso la mia tuta antiacqua nuova salutiamo Daniele e Manuela e dopo aver acceso la mia Royal accelero e comincio ad andare in planata come fossi in barca in laguna, la strada era tutto un lago senza darmi la possibilità di capire quali fossero le buche profonde e dove fossero i sassi più grandi, piano ma molto piano sotto una pioggia incessante saliamo verso il passo, la temperatura era vicino allo zero e la mia cazzo di tuta nuova faceva passare l'acqua gelida come fosse fatta di garza, risultato, ero bagnato fradicio comprese le mutande tenevo il respiro perché la felpa bagnata non mi toccasse la pancia e ovviamente imprecavo e maledivo quel bastardo che mi aveva venduto la presunta tuta antiacqua. Durante una sosta per bere un te bollente conosciamo una coppia di veneziani anche loro in moto e più o meno nelle nostre condizioni avrebbero condiviso con noi il calvario della salita e della discesa dal passo, fortunatamente la Manu non era bagnata ma era tutta intirizzita come non l'avevo mai vista prima, ripartiamo e ogni minuto soffrivo sempre di più fino a quando il freddo si  impadroniva di me costringendomi a fermarmi perché non riuscivo più a tenere stretto l'acceleratore , sono entrato di corsa in una tenda ti pastori dove mi sono spogliato nudo mentre la Manu sotto la pioggia mista a neve scaricava il bauletto con i vestiti per cambiarmi, i proprieteri della tenda non capivano bene cosa stesse accadendo ma in silenzio e con gli occhi sgranati mi guardavano mentre io cercavo di tranquillizzarli sulla non pericolosità del pazzo che gli era entrato in tenda, dopo aver bevuto un te tutti insieme riparto con i vestiti asciutti  e la giacca di scorta della Manu ma solo il busto era asciutto , tutto il resto era ancora bagnato e infreddolito.
MOTORE AVANTI TUTTA!!!!!!
Non abbiamo foto della disavventura perché avevamo altri problemi. Tutto questo avveniva parecchi km prima del passo che al nostro arrivo ci ha offerto il peggio che poteva riservarci.La nebbia non mi permetteva di vedere il tornante successivo la strettissima  strada era completamente allagata grandi sassi rotolavano dalla montagna  e come non bastasse incrociavamo camion e autobus che però cercavano sempre di agevolarci e di farci passare il meno possibile vicino allo strapiombo sulla nostra sinistra che però essendo a tratti coperto dalle nuvole non vedevamo  perciò, solo gas sempre aperto e molta fortuna, la discesa forse era ancora peggiore perché la visibilità aumentata ci permetteva di vedere tutti i pericoli e sopratutto sperare di calcolare la traiettoria dei sassi che potevano colpirci, la Manu è stata una osservatrice e navigatrice perfetta perché io non potevo guardare che la strada mentre sentivo lei che mi gridava, acceda accelera, poi frena frena, tutto ok vai, fino a valle dove, ritrovati gli amici veneziani ci siamo concessi un pasto caldo a base di Dhal piatto di lenticchie e fagioli rossi molto speziato, Roti pane non lievitato di farina integrale cotto sulla piastra un buon masala tè e via di corsa (si fa per dire) verso Srinagar.
COSA CI SARà DOPO LA CURVA?


Ci arriviamo nel tardo pomeriggio stanchi ma la temperatura mite e la bella vista del lago ci ritempra anche se dopo aver sistemato la moto nel giardino della Guesthouse e aver cenato in riva al lago tutti di corsa a letto. Srinagar e il dal Lake con le sue caratteristiche houseboat dove si può dormire  in  veri  alberghi galleggianti  che a volte hanno prezzi da hotel da 5 stelle lusso e dalle quali si può osservare il mondo del popolo dell'acqua con i suoi mercati galleggianti, giardini di fiori di loto e le vedute al tramonto del lago circondato dalle montagne , si passa dal frastuono assordante dei clacson nelle vie anche più nascoste della città alla pace ed il silenzio nel cuore delle acque interne mentre il rematore ci va scivolare a bordo della sua shikara (qui le chiamano gondole.....) sui canali naturali creati da piccole isole, stiamo proprio bene e in pace con il mondo, dopo un giro in barca ci concediamo anche una bella passeggiata in uno dei magnifici giardini Moghul che con i suoi fiori colorati creano scenari da cartolina , gli indiani amano passare i weekend o le vacanze in questa città a tal punto che nei fine settimana tutto cambia e diventa una bolgia di donne dai vestiti color arcobaleno e da uomini che fanno un chiasso a volte fastidioso ma sei in India e tutto questo fa parte del gioco.

LE "GONDOLE" E LE HOUSEBOAT DI SRINAGAR

LA CONTESSINA VENEZIANA A SPASSO

PAUSA CAFFE'


I BEI GIARDINI
. Da qui' per arrivare a Jaisalmer ci sono circa 1000 km che cercheremo di fare in tre tappe con le dovute soste di più giorni nelle città più interessanti, cominciamo con i quasi 300 km che ci portano a Jammu percorrendo strade di montagna trafficatissime di camion militari e di pullman di pellegrini che raggiungono i templi per feste e commemorazioni. Jammu non è niente di speciale ho solo cambiato gli ammortizzatori perché uno di essi era scoppiato alla 159.456.76340000000 buca trovata sulle maledette strade indiane. Da Jammu la strada migliora ma come in un video gioco cominciano ad apparire migliaia di pellegrini che a piedi per la stragrande maggioranza, ma anche con tutti i mezzi possibili ed immaginabili tipo carretti trinati da dromedari dove decine di persone mangiavano e dormivano per giorni e giorni cercano di raggiungere un tempio vicino a Jaisalmer ancora molto e molto lontano per festeggiare ogni anno la nascita di non so esattamente quale divinità, verremo a saper che molti di loro alla fine del pellegrinaggio percorreranno più di 2000 km. Tutto questo vi sembrerà carino e molto religioso ma non potete neanche immaginare cosa voglia dire viaggiare per 300 km (i km sono sempre stimati) e cioè 8/9 ore sotto il sole  sempre nella corsia opposta perché la nostra invasa dai pellegrini che facevano tutto quel cazzo che gli pareva senza la minima preoccupazione di quelli che viaggiano in moto con in più animali di tutti i tipi, mandrie di dromedari, mucche e capre che senza controllo alcuno se ne andavano a spasso sulla strada  tutto questo schivando i mezzi pesanti che venivano in senso opposto, alla fine però il tempo e i km passavano veloci perché tutto quello che vedevamo e vivevamo sembrava incredibile e irreale
CON CALMA ARRIVERANNO

BELLI COLORATI E PERICOLOSI


AVANTI ANCHE SCALZI PERCHE' Più DIFFICILE
. Finalmente si arriva a Amritsar nello stata o del Punjab dove si trova il Golden Temple che è il tempio più sacro per il popolo dei Sikh che almeno una volta nella vita dovrebbero visitare ed ammirare. Troviamo un bel hotel carino e pulito a pochi km dal tempio, solo per informazione noi non spendiamo mai più 5 euro per una stanza per due con ventilatore e bagno in camera a volte pulita a volte un po meno ma comunque mai come le cucce del cane dove dormivamo con i miei amici nell'India del sud circa otto anni fa, ceniamo in un posto che alla maggioranza della gente farebbe venire i brividi sotto le unghie ci  informiamo  sul tempio e ........ notte. Arriviamo al tempio al mattino verso le nove, ci togliamo le scarpe ci copriamo il capo ci laviamo i piedi e senza alcuna spesa entriamo attraverso la grande porta centrale, la vista del bacino acqueo con al suo centro su un'isola artificiale il tempio dorato di Swarna Mandir ti blocca sul posto non sai se far foto o sederti o scendere i gradini che ti avvicinano al tempio, insomma una emozione intensa anche per me che notoriamente non sono facile a forti emozioni su templi o complessi religiosi in genere.
LO STUPEFACENTE GOLDEN TEMPLE




SEMPRE SORRIDENTI E GENTILI


ORO !!!!!!!!!!!!!!!!
Camminiamo intorno al tempio sul marmo bianco delle rive circondati da fedeli Sikh dai coloratissimi turbanti e dalle lunghe barbe curate e pulite ci viene offerta acqua su boccali di acciaio dalle fontane con molti di loro ci scattiamo foto tutti ci richiedono come fossimo famosissimi e noi non decliniamo mai gli inviti perché troppa è la soddisfazione che loro ci trasmetto per  avere una foto in nostra compagnia. Molti si bagnano nelle sue acque sacre sempre con rispetto pudore e senza chiasso, la musica e i canti provenienti dall'interno del tempio risuonano ovunque  e la sensazione che si ha prova è davvero quella di entrare in uno spazio magico e fiabesco  nel tempio accediamo anche alle stanze più importanti senza problemi salendo al piano più alto per godere dei riflessi accecanti della cupola composta da 75 kg d'oro perché per i Sikh le persone sono tutte sullo stesso piano non esistono caste o divisioni di alcun genere e tutti hanno diritto al pasto o anche a soggiornare per una notte, con lo stesso spirito di fratellanza ed uguaglianza partecipiamo al pranzo nella mensa generale che riesce a preparare dai 60.00 ai 80.000 pasti al giorno. Si mangia tutti seduti a terra su più file, i volontari servono il cibo con ordine e rispettando regole precise poi appena finito tutti si alzano e lasciano il posto al gruppo successivo.
TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE

LUCI E MAGIA NELLA NOTTE


BACI DAL GOLDEN TEMPLE
Vedendo i Sikh al tempio si può notare la loro fierezza e il loro orgoglio, tutti gentili e disponibili dai modi garbati e accomodanti belle donne e bei uomini fino ad ora i Sikh e il loro credo sono i nostri preferiti anche perché da sempre perseguitati per dichiarare che tutti siamo uguali e che dobbiamo rispettarci. Passiamo quasi tutta la giornata al tempio per poi tornarci alla sera per godere anche dei mille colori riflessi sull'acqua e di quella magia che sicuramente ci mancherà.

2 commenti:

  1. Bello!!!!! Enjoy your trip. Me, I will start to work on monday…

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  2. Good work Carles !!!!! we can't imagine Carles al trabaco but we wait you ....my friend. kiss Gino Manu

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