domenica 8 luglio 2012






La partenza da Khao Lak si presenta bagnata, i tanto temuti monsoni vogliono a tutti i costi viaggiare insieme a noi. Ci sono solo 70 km circa da percorrere tra dolci  colline che se non fosse per la continua pioggia sarebbero ancora più belle. Come sempre, i conti delle ore che ci servono per arrivare al famoso parco di Ao Phang-nga non  sono mai attendibili. Ci fermiamo nella città di Phang Naga per l'ennesima e ultima estensione del visto, ma un nubifragio ci trattiene più di due ore presso un distributore di benzina. Non potevo certo guidare con 10 cm di acqua sulla strada e la visibilità praticamente a zero. Anche queste soste però ci divertono perché immancabilmente le persone si avvicinano e vogliono sapere tutto su di noi, le loro facce e la loro meraviglia sono sempre un bel premio per noi che ai loro occhi siamo dei veri pazzi!!!!!! Alla fine arriviamo al parco e alloggiamo al suo interno presso un bungalow immerso nella foresta di mangrovie, Che spettacolo!!!!!!! Il parco, che si estende per 400 kmq deve la sua fama anche ad enormi faraglioni che emergono dal mare creando degli scenari unici, tanto che al suo interno furono girate delle famosissime scene del film 007 l'uomo dalla pistola d'oro. Facciamo subito una passeggiata al porto dove conosciamo per caso una signora thailandese con la figlia Alessia  che vive in Italia da 12 anni. Trascorriamo un oretta a chiacchierare con lei e sapendo che il giorno dopo volevamo visitare il parco in barca, ci ha trovato il capitano con il quale  ci avrebbe accompagnato da soli senza problemi di tempo invece delle due ore che altri pretendenti ci avevano promesso. Verso le ore 20, mentre fuori come al solito diluviava, sentiamo suonare un clacson e stupiti ci arriva nel bungalow la signora thai con la cena calda preoccupata per noi visto il tempo. Anche dopo cinque mesi di gentilezze da parte di tutti i thai qualcuno riesce ancora a stupirci e a farci capire che, come diceva sempre mio papà: Gino, viaggia sempre con il sorriso e riceverai sorrisi, viaggia a muso duro e troverai sempre ............ Alle nove del giorno dopo ci presentiamo dal capitano che ci accoglie come fosse un gran giorno di festa, saliamo in barca e noto subito che la differenza di marea dalla sera prima e di circa CINQUE metri più alta, partiamo con la corrente quasi a zero e velocemente sfiorando le fronde delle mangrovie che si appoggiano dolcemente sull'acqua usciamo dal larghissimo canale e davanti a noi si stagliano i meravigliosi pinnacoli di roccia completamente ricoperti dalla vegetazione. La Manu mi guarda e  dice, MA XE TUTTO VERO? Il nostro capitano ad un certo punto si ferma e ci scarica su una grande barca ancorata dove noleggiamo una canoa con vogatore che ci fa inoltrare tra le mangrovie dove i rarissimi pesci camminatori ci corrono tutto intorno. Un po' turistico per i miei gusti, ma ne valeva la pena. Ora i nuvoloni neri che si stagliavano all'orizzonte sono  più vicini e dopo un piccolo barlume di sole che ci illude, mentre pranziamo nel villaggio di pescatori costruito su palafitte arriva il solito diluvio che ci farà compagnia fino al nostro ritorno a terra dopo tre ore. Bagnati fradici( anche se avevamo la tuta completa anti acqua )sbarchiamo felici per aver visitato un sito unico ed indimenticabile. Il giorno dopo raggiungiamo Puket sempre senza soluzione di continuità sotto il monsone con il quale ormai ci diamo del tu!!!!!!! Troviamo alloggio poco prima del buio a cinque km dalla famosa spiaggia di Patong, che visitiamo solo la sera dopo in un intervallo fortunato di tempo decente. Io che sono stato  qui 25 anni fa non riconosco neanche un centimetro di quel paradiso che era una volta e dopo una passeggiata tra locali più o meno seri ce ne andiamo a dormire. Il vero motivo per il quale siamo arrivati fini a Puket era quello di farci tradurre il libretto della moto dal thai all'inglese ma purtroppo una volta trovato l'ufficio della motorizzazione ( cosa vi assicuro non facile) ci è stato detto che ciò era possibile forse solo a Bangkok, cioè 1000 km più a nord. Questa non ci voleva, in un attimo tutti i nostri programmi di raggiungere la Malesia in moto svanivano, anche perché una volta avuta la traduzione avremmo dovuto percorrere altri 1400 km verso sud. Dopo il rientro in albergo alla Manu viene un'idea geniale!!!!!!!!, mandiamo subito una mail al nostro amico olandese proprietario del Wasana resort dove abbiamo alloggiato giorni prima chiedendogli se potevamo lasciare la moto con parte dei bagagli da lui per tre mesi ( tanto dura il visto turistico malese) La sua risposta positiva ci ha riempito logicamente di gioia e perciò ora prenoteremo un volo a/r per Kuala Lumpur (130 euro) così domani raggiungeremo il wasana (400km) e caricheremo gli zaini per cominciare una nuova avventura. Lasciare la nostra moto ovviamente ci rattristisce non poco, ma tra tre mesi andremo insieme a lei in Laos e Cambogia sicuri che ci aspetterà noi la penseremo (sopratutto io) ogni qualvolta prenderemo un treno, un taxi, o un c......o di mezzo di trasporto che non sia una moto.  E' DURA LA VITA DEL VIAGGIATORE!!!!!! ora con lo zaino in spalla forse ancora di più.

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