sabato 16 novembre 2013

DAL MARE AI MONTI

CHE BELLA COPPIA
Ora la nostra moto Horus è proprio pronta a viaggiare come volevo io, carichiamo i bagagli e lasciamo la nostra casetta sul mare diretti verso le frastagliate montagne della Cordilliera con vette che raggiungono i 2900 metri e con le famose e stupende risaie a terrazza  di Banaue dichiarate patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Purtroppo le notizie che ci giungono dalle Visajas sono di distruzione e morte, i nostri amici che vivono a Tacloban, proprio nella città completamente distrutta non rispondono al telefono e noi siamo seriamente preoccupati. Le notizie e i filmati che vediamo nei tg locali ci fanno quasi piangere e la nostra permanenza alle Filippine sarà segnata sempre da tristezza e sconforto pensando alla povera popolazione provata da tanto orrore .Dopo la visita al nord pensiamo di andare a dare una mano nelle zone più colpite ma non sappiamo ancora con che modalità, speriamo di riuscire a contattare i nostri amici e con loro stabilire un piano di aiuto, Forza Filippini !!!!!!! In poche ore di viaggio l'aria calda e unica del mare diventa fresca e frizzante quando raggiungiamo  Baguyo situato a 1400 metri d'altitudine. Il centro della città universitaria è caotico e attanagliato da un traffico assurdo che rende l'aria irrespirabile ,ma nei dintorni ci sono oasi di verde con bei boschi  di pini dove  pranziamo a base di pollo allo spiedo. La nostra sosta qui e' dovuta solo allo svolgimento delle pratiche per l'estensione del visto, risolviamo il tutto in mezza giornata pagando 50 euro a testa. Purtroppo con le cartine geografiche in mio possesso non riesco sempre a tracciare un percorso certo, perciò la tappa che ci porterà a Kabayan lontana 150 km mi lascia delle incognite su strade e deviazioni che spero di riuscire a capire e percorrere esattamente solo dopo informazioni  prese man mano che ci avvicineremo alla meta. La bella strada in cemento è un continuo sali e scendi tra vallate verdissime , laghi  e boschi di pini che con il loro profumo ci ricordano le strade delle nostre belle montagne. Ora che la nostra moto Horus ha quasi 1000 km sento il motore  già più libero e sulle forti salite fa sentire tutta la sua potenza scatenando  i suoi 12 HP sul fondo stradale molte volte sconnesso ma che comunque ci offre un buon grip, l'unico neo della nostra compagna di viaggio è l'assenza del freno a disco anteriore che nelle frenate in discesa sarebbe stato molto più sicuro e affidabile.
FRENO A DISCO CERCASI


TUTTO BELLISSIMO
UN NOME IMPORTANTE
La strada fino a trenta km dalla nostra meta è stata piacevole ma dietro ad una curva le cose sono cambiate e ci siamo trovati davanti praticamente un sentiero sterrato con grandi pozzanghere di fango e melma , alla fine ci sono volute quasi tre ore comprese le soste per liberare dal fango le ruote e le pedane.
CHE FATICACCIA!!!!!!
A Kabayan troviamo alloggio presso l'unico Lodge presente nel villaggio assomigliante ad una malga svizzera con la differenza che dalle nostre finestre vedevamo le palme di banano con i caschi dei suoi prelibati frutti.
SVIZZERA? NO, FILIPPINE
Questo a prima vista insignificante villaggio, è famoso in tutto il mondo per le sue mummie che si possono vedere ancora nelle bare situate in alta montagna in luoghi impervi e difficilmente individuabili e raggiungibili. Noi con un trekking di 5 ore raggiungiamo il sito di Pongasan Cave percorrendo sentieri che ci hanno offerto incantevoli scenari di montagna  ma che hanno messo a dura prova le nostre gambe allenate solo a lunghe passeggiate in spiaggia. Il secondo giorno causa dolori muscolari optiamo per un trekking altrettanto bello ma più corto visitando il sito di Tinongchol Burial Rock una grande roccia sepolcrale con cavità all'interno delle quali si possono vedere diverse antiche bare.
CHE FIATONE!!!!!!!!
.

SCOLARESCA DI MONTAGNA
 Una particolarità molto strana di queste zone montane è che quasi la totalità delle case è rivestita esternamente da lamiere zincate creando una tonalità monocromatica ai piccoli paesi e città immersi nel verde.  La sensazione che abbiamo in questi giorni è che a volte stentiamo a credere di essere alle Filippine perché nel nostro precedente viaggio a Maggio e Giugno eravamo abituati a vedere solo palme e spiagge bianche, ora ci sembra di viaggiare in luoghi più simili alle nostre montagne e i commenti e paragoni si sprecano. Anche le alte cime sono tutte ricoperte da fitti boschi non ci sono affioramenti rocciosi e sulle strade le frane sono un grande problema, siamo spesso costretti a scavalcare montagne di terra e roccia che ricoprono tutto il manto stradale. Un pericolo ancora più grande è la caduta di sassi di tutte le dimensioni liberi di arrivare  sulla strada priva di qualsiasi protezione.  La Manu è sempre in allarme convinta di prevedere in anticipo qualsiasi pericolo mentre secondo me dobbiamo avere solo fortuna e non pensarci. Come nella tappa precedente la strada che avevamo pianificato di seguire per raggiungere Sagada subisce un radicale cambiamento al primo bivio, quando la gente locale ci informa che avremmo dovuto percorrere 150 km di strada sterrata e che il pericolo di grandi frane era reale, poco male, anche la seconda scelta ci ha fatto seguire una strada bellissima e che mi ha dato un grande piacere di guida. La nostra velocità non è elevatissima ma sapere che non avrei sicuramente incontrato autovelox o qualche agente nascosto con in mano il laser mi ha provare ancora il piacere di guidare ammirando il paesaggio e  non di scrutare dietro ogni angolo con la paura di essere fermato o di pagare uno sproposito solo per pochi km in più del limite. Vi garantisco che è una gioia di guida ritrovata. Ora che siamo a Sagada vero paradiso dei backpackers faremo ancora dei bei trekking per visitare i siti dove vengono appese le bare su pareti  di roccia calcarea e altre interessanti curiosità locali.
A TU PER TU CON LE MUMMIE
ACCESSO AL BURIAL ROCK

ROCCIA SEPOLCRALE
VA VANTI TI', CHE A MI ME VIEN DA RIDER

MINI ARENA PER GALLI DA COMBATTIMENTO

NORVEGIA? NO FILIPPINE

ARRIVATI!!!!!!!!!!!!

LA NOSTR CUCINA DA CAMPO
OSSARIO INQUIETANTE

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