lunedì 7 novembre 2016

COSTA RICA prima parte

5 marzo 2016, sbarchiamo a S. Josè in orario molto stanchi per il volo ma sopratutto per lo scalo a Huston dove i deficienti degli americani, causa controlli esasperanti ci stavano facendo perdere la coincidenza ma noi abbiamo saltato tutta la coda tra le imprecazioni di centinaia di persone ed addetti ai controlli, in fin dei conti sono Gino matto o no? Dopo pochi minuti di attesa incontriamo Paolo, Giulia e i loro amici che si stavano imbarcando per tornare in Italia. Proprio un vero peccato dovevamo trascorrere con loro una decina di giorni ma i ritardi dovuti al vaccino e al volo ci hanno negato questa possibilità che aspettavamo da anni. Paolo mi da le ultime indicazioni sulla sua casa  a Montezuma dove noi potremo soggiornare a piacimento, grazie Paolo e Giulia per la vostra generosità. Arriviamo che è già buio e con l'aiuto di Maurizio (amico di Paolo) dopo aver cenato in un ristorante prendiamo possesso del bel bungalow in legno situato a ridosso della foresta, siamo frastornati e stanchi perciò appena appoggiamo la testa sul cuscino, un sonno profondo si impadronisce di noi. Al nostro risveglio ci rendiamo conto di essere in un piccolo paradiso, uccellini multicolori e canterini ci danno il risveglio assieme all'urlo impressionante delle scimmie urlatrici che passano tra gli alberi a pochi metri dalle nostre finestre.
LA NOSTRA CASA A MONTEZUMA

LA NOSTRA SVEGLIA MATTUTINA
Il posto ispira tranquillità e pace siamo felici e il pensiero vola subito alla moto che vogliamo comperare al più presto perchè abbiamo bisogno estremo di viaggiare liberi come piace a noi . Nel frattempo percorriamo a piedi i tre km di strada sterrata fino a Montezuma località rilassante con una bella spiaggia dove fare il bagno su piscine naturali o sulla famosa cascata a pochi minuti dal centro. Tutti ci salutano e qualcuno al ritorno ci offre un passaggio visto le salite spezza gambe che ci separano dal nostro paradisiaco bungalow.
CENTRO DI MONTEZUMA



PISCINA NATURALE




SPIAGGE DI MONTEZUMA
Dopo 3/4 giorni di ricerche e info ci rechiamo a Puntarenas che raggiungiamo con un moderno traghetto poi un bus un tratto a piedi poi altro bus per arrivare al concessionario, dove in due ore acquistiamo la nostra bella Formula 250 una moto da Enduro che promette bene anche se è di fabbricazione cinese, sborsiamo 1600 euro ma siamo felici della nostra scelta anche perchè tornando a Montezuma in moto ci rendiamo conto di provare sensazioni ed emozioni che solo a cavallo di una due ruote riusciamo a sentire, siamo moto dipendenti non c'è niente da fare, sembriamo due bambini con il giocattolo nuovo e vi garantisco che sentire il bambino che c'è in noi è fondamentale per godere come matti anche di piccole cose.

CON LEI AFFRONTEREMO NUOVE AVVENTURE
La garanzia della moto ci impone di cambiare l'olio dopo 300 km e poi dopo 1000, operazione da farsi obbligatoriamente dal concessionario, ci viene raccomandato di non oltrepassare i km prescritti pena la decadenza della garanzia costringendomi a staccare il cavo contachilometri per percorrere l'ultimo tratto di strada di 7 km. Qui le moto le puoi comperare al supermercato o da un ferramenta per loro è come vendere patate o pomodori nessuno ha la minima cognizione di cosa sia un ammortizzatore o la differenza tra corona e pignone e così via perciò sempre dita incrociate e........ Ora dobbiamo aspettare 15 giorni per avere la targhe e così nel frattempo scorrazziamo tra  spiagge selvagge e strade polverose, incontriamo animali ovunque come iguane, scimmie di diverse specie ragni e scorpioni per non parlare del primo nostro incontro con il serpente ferro di lancia chiamato( torsiopelo )che è uno tra i 10 più velenosi al mondo molto aggressivo e lungo, a volte, un paio di metri, certo non un vero amico da avere come vicino di casa visto che l'abbiamo incontrato nei pressi del nostro bungalow. Dopo il primo cambio d'olio carichiamo la moto e seguendo la costa (sperare) di arrivare a Samara che si trova 70 km circa a nord. Dopo 20 km di sterrato la strada finisce e proseguiamo obbligatoriamente lungo la spiaggia, sabbia e dune per otto km circa, un vero spasso !!!!!

La nostra piccola Cinesina con i suoi 14 hp arrancava ma non mollava, poi per guadare un fiume abbiamo aspettato circa un 'ora che il livello dell'acqua diminuisse, costeggiamo le belle spiagge di Carrillo,san Miguel tra le più conosciute poi altri guadi e sterrato brutto e polveroso, come primo impatto non c'è male; sterrato, sabbia e stradine nella foresta, una vera goduria per tutti i motociclisti. Troviamo un campeggio fronte mare, la cittadina è vivace e accogliente assistiamo ad una tappa del campionato nazionale di beach volley con feste e musica in spiaggia fino a tardi.
SAMARA




Rientriamo a Montezuma percorrendo una strada a tratti asfaltata tra colline ingiallite, fiumi con pochissima acqua e iguane che prendono il sole scappando solo all'ultimo momento. Dopo aver ritirato le targhe andiamo alla scoperta del sud sempre fiancheggiando il Pacifico. Notiamo dopo un po di km che la vegetazione diventava sempre più rigogliosa e verde, gli onnipresenti campi da calcio sembravano pronti per una finale il perchè di tanto verde lo abbiamo capito quando siamo entrati dentro un muro d'acqua senza neanche il tempo di indossare le tute, ci guardiamo bagnati fradici e di botto cominciamo a ridere come pazzi, pochi problemi i trenta gradi di temperatura ci permettono di asciugarci rapidamente. La sosta al ponte di Tarcoles è obbligata perchè sul fiume sottostante si possono ammirare una ventina tra coccodrilli e caimani che vivono liberi aspettando cibo dai numerosi turisti che li guardano, quando viene gettato loro un pollo si scatenano facendoti venire i brividi al solo pensiero di essere al posto del pennuto.
PONTE DI TARCOLE

Facciamo la prima esperienza di campeggio libero sulla spiaggia di Domenical tutti ci dicono che non è pericoloso però ????? Durante una passeggiata riusciamo a vedere una lontra mentre spaccava con un sasso delle conchiglie rimanendo in acqua a pancia all'aria, siamo stati in silenzio a bocca aperta godendoci lo spettacolo offertoci dalla natura. Cuciniamo in spiaggia e ci laviamo sulle calme e calde acque del torrente vicino, siamo strafelici !!!!!!
PIU' NATURALE DI COSI'

CAMPEGGIO LIBERO

SPIAGGIA DI DOMENICAL
La padronanza della lingua spagnola migliora  notevolmente di giorno in giorno la Manu ne sa più di me ma io come al solito parlo senza remore a volte scatenando risate per qualche errore grave. Percorrendo la bella strada asfaltata panamericana  arriviamo alla penisola di Osa uno dei luoghi più incontaminati e più belli del Costa Rica  il suo fiore all'occhiello è il parco del Corcovado con le sue spiagge selvagge e foreste inaccessibili. Lasciamo la strada n.2 molto trafficata a Chattarita dopo pochi km svoltiamo ancora a destra imboccando uno sterrato che sembrava anche decente ma un altro improvviso acquazzone trasformava la strada in un torrente, non vedevo nulla e dopo essere finito dentro a buche con 50 cm di acqua decidiamo di fermarci e aspettare, quanto? due ore sgranocchiando crackers e noccioline, insomma la solita bella avventura. A Baia Drake non esistono campeggi e allora chiedendo in giro troviamo un signore anziano che ci offre di mettere la tenda nel suo giardino, otto dollari a notte per due, accettiamo, anche perchè eravamo fronte mare e le chiacchierate con il vecchio lupo di mare di nome Marcolino erano interessanti e molto divertenti. La location era bellissima, al mattino venivamo svegliati dal (canto)delle Are scarlatte, pappagalli molto grandi e multicolori e dagli scoiattoli che si azzuffavano proprio sopra la nostra tenda. Il tempo è quasi sempre bello e la temperatura è ideale per fare lunghi trekking, bagni tra le onde e rilassanti passeggiate sulle spiagge orlate da palme da cocco, ci sentiamo perennemente avvolti dalla natura e osservati dagli animali mentre il mare ci regala i suoi profumi che sanno di sale.
ARA SCARLATTI

ALLA VOSTRA SALUTE


Dopo otto giorni in questo piccolo paradiso, ci trasferiamo a Puerto Jimènez che dista un centinaio di km ripercorrendo i 40 km di sterrato, questa volta asciutto e poi una bella strada asfaltata, qui troviamo un camping con strutture super basiche ma ombreggiato e tranquillo, l'unico problema era che a 50 metri dalla nostra tenda vivevano liberi 4/5 tra caimani e coccodrilli, la Manu dice di cercare un altro posto ma poi si tranquillizza e da grande viaggiatrice fa finta che tutto vada bene.
MOTO-TENDA-CUCINA

IL NOSTRO VICINO DI CASA
Di buonora ci rechiamo presso l'ufficio del parco dove acquistare i biglietti che sapevamo costare 20$ a testa al giorno ma di certo non potevamo immaginare che dovevamo obbligatoriamente pagare una guida che costava 60$ a testa al giorno, calcolando che per vederlo decentemente occorrono minimo 3 giorni , inclusi il dormire e il mangiare il totale sarebbe stato ci circa 600$;

AEROPORTO DI CARATI

chiaramente abbiamo ringraziato tutti e un po' a malincuore siamo usciti insieme ad altre persone che come noi erano allibite dal costo e che amareggiate avrebbero optato per visitare altri parchi . L'idea di non vedere il parco non ci piaceva e fu così che dopo un giorno speso a chiedere info a molti locali ci viene indicato un percorso che ci avrebbe permesso di entrare nel parco (gratis) risalendo il torrente Tigre, l'occasione era ghiotta e così il giorno dopo seguiamo le indicazioni forniteci dai locali che avevamo scritto su bigliettini ,foglietti  arrivando al punto dove lasciare la moto e iniziare il percorso. Da subito ci rendiamo conto di essere in un luogo magico, a tratti il torrente tigre scorreva tranquillo tra pareti alte una ventina di metri da dove la vegetazione scendeva a guadagnarsi più luce possibile, nelle pozze più profonde abbiamo visto per pochi secondi dei gamberi di fiume dal colore azzurro e altri con chele lunghe una quindicina di cm,dopo circa un'ora di risalita con nostra grande sorpresa incontriamo dei cercatori d'oro molto disponibili e simpatici anche se il loro lavoro può essere interrotto dalla polizia in ogni momento, scambiamo quattro chiacchiere e prima che di allontanarci ci raccomandano di prestare attenzione ai serpenti torsiopelo o ferro di lancia che frequentano le rive dei torrenti per nutrirsi di rane dato che il loro morso in determinate situazione può essere letale, nel mentre mi mostrano uno di questi serpenti appena ucciso, era bellissimo ma impressionante anche da morto, i suoi denti veleniferi erano lunghi un paio di cm e il suo corpo misurava circa un metro e mezzo, da quel momento in poi non riuscivamo a staccare gli occhi dai sassi e da tutto quello che potesse vagamente assomigliare ad un serpente, forse abbiamo perso di vedere qualche bel animale ma il timore di un brutto incontro era più forte.


CERCATORI D'ORO



TORSIOPELO…MATADO



Al rientro in campeggio la prima cosa era controllare se i coccodrilli erano venuti a terra cercando di individuare impronte o altri segni ma loro erano in acqua e al nostro arrivo lentamente si immergevano fino a scomparire. Un'altra bella giornata la trascorriamo facendo un bel giro in moto per raggiungere Carati che si trova nelle estremità meridionale della penisola, il percorso si snoda per 50 km (solo andata) con una strada stretta e sterrata che attraversa una fitta foresta pluviale , torrenti, e spiagge battute dal vento, a fine serata felici ma anche provati dall'avventura quotidiana ci rilassiamo ascoltando musica locale  sorseggiando un cocktail.

I giorni passano velocemente e così decidiamo di andare a rinnovare il visto al confine del Panama fermandoci prima a Pavones che è famoso tra i surfisti di tutto il mondo per avere uno dei  break sinistri più lunghi, i più bravi possono surfare su un onda fino a tre minuti. Qui i prezzi per dormire sono a dir poco esagerati e così la polizia ci permette di piantare la tenda nel giardino della  propia stazione locale offrendoci acqua fresca, caffè con biscotti per colazione e la possibilità di ricaricare il telefono, alla sera ci intratteniamo a chiacchierare con loro che ci raccontano come è la vita di frontiera visto che ci troviamo a pochi km dal confine.
FREE CAMPING POLICE STATION

Le formalità per il visto sono rapide anche se districarsi in questo confine che non ha barriere  e dove si può andare al di qua e al di la senza controlli, facciamo grandi acquisti sopratutto di scarpe e scarponcini da montagna in Gorotex che paghiamo 45 $ al paio quando in Italia li avremo pagati minimo 150 euro, rientriamo a Pavones stracarichi di mercanzie visto che tutto costava il 50% in meno che in Costa Rica.Rientriamo dopo 40 giorni a Montezuma dove ci rilassiamo sul nostro bel bungalow in mezzo alla natura PURA VIDA.
MONTEZUMA






PAVONES

A TUTTI VOI


2 commenti:

  1. Finalmente! Pensavo aveste abbandonato il blog! Siete meglio di Salgari.... leggervi mi fa sognare!
    Baci

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  2. Ciao belli da ora in poi se il pc non farà i capricci scriveremo molto più spesso, promesso

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