venerdì 15 febbraio 2013






Lasciamo Saigon al mattino presto sperando di evitare il caos di scooter che la attanaglia ma con scarsi risultati, non ci sono indicazioni stradali e perciò è tutto più difficile ma dopo quasi un'ora cominciamo a vedere la campagna e le nostre tartarughe borbottano sommesse e forse felici di vedere un po' di Vietnam. La Manu che ha già preso confidenza con le 4 marce del suo mezzo a volte mi sorpassa con un sorriso raggiante di felicità e di soddisfazione. Siamo sempre circondati da centinaia di scooter e il mio pensiero corre al viaggio India quando con i miei cari amici sfidavamo la sorte ogni minuto in mezzo ad un traffico che ad un europeo farebbe venire i brividi. Seguendo la bella statale 1 arriviamo nel primo pomeriggio a Ben Tre porta di accesso al delta del Mekong. Notiamo subito le grandi differenze dal Laos e Cambogia. Le strade sono più ben tenute e le buche maledette sono solo un brutto ricordo anche se il fondo stradale non è sempre buono. Quest'anno si festeggia il 50enario della fondazione del partito comunista e le bandiere rosse con falce e martello sono ovunque a migliaia perfino in aperta campagna e su tutto quello dove si può attaccare una bandiera. La prima impressione del cibo vietnamita e ottima e ci rimpinziamo di zuppe di pesce e altri manicaretti proprio buoni o forse si incontrano più con il nostro palato. Pernottiamo in un hotel del partito comunista, pulitissimo e ordinato per solo 5 euro, l'architettura mi ricorda i viaggi in Ungheria nei belli anni 80. Visitiamo i bellissimi e colorati dintorni di Ben Tre con i suoi mercati di pesce e la frutta tropicale freschissima visto che attraversiamo x ore solo frutteti e piantagioni di palme da cocco. Ci imbattiamo in una battuta di caccia a grosse pantegane che i cani snidano ma non uccidono così i proprietari  possono portarle a casa belle vive per consumarle in umido o alla griglia, gusti sono gusti. Guidare nel delta è proprio un piacere per gli occhi e così con calma raggiungiamo Vinh Long più a nord dove aspetteremo il capodanno cinese in compagnia di altre centinaia di migliaia di persone. Spettacoli con draghi balli e feste ci portano fino alla mezzanotte quando dei fantastici fuochi artificiali illuminano la notte e le acque del grande fiume, che divertimento!!!!!!!!! Dedichiamo un'intera giornata girando su una grande isola del Mekong  che raggiungiamo su di un traghetto riservato solo agli scooter con i locali curiosi e gentili. L'isola è tutta frutteti e mercatini che ammiriamo percorrendo delle piccole stradine a volte sterrate passando su ponti traballanti e salutando i cordiali abitanti.  Tanto relax troppo relax e allora ci facciamo del male percorrendo il giorno  dopo 350 km e raggiungendo la cittadina di Phan Thet (spiaggia di Mui Ne) sulla costa  a nord ovest da Saigon. Undici ore di scooter si fanno sentire ma il porto pieno di pescherecci, tutti in legno e colorati di giallo e rosso ci ripagano della fatica. Una doccia e un cenetta a base di  zuppa di anguilla veramente speciale e calamaretti alla griglia ci ridanno la carica,  siamo veramente felici !!!!!! Decidiamo di  fermarci più giorni a Mui Ne anche perché la mia tartaruga accusa problemi alla frizione che dovrò far sostituire con una modica spesa ma molta













 perdita di tempo. Qui ci si può divertire scivolando dalle alte dune di sabbia finissima( bollente) e dai colori ocra con tutte le sue sfumature, Noi ci siamo tuffati a ripetizione diventando tutti gialli e trovandoci addosso sabbia anche dopo più docce. Una lunghissima spiaggia bianca è territorio incontrastato di chi pratica il kitesurf visto che un forte vento sferza la costa dalle ore 10 fino alle 16 tutti i giorni calmandosi dopo il tramonto e creando alla sera una temperatura ideale per stare in riva al mare. 140 foto in due ore per farvi capire quale spettacolo di colori ci ha riservato l'escursione alle sorgenti delle fate corso d'acqua che scorre attraverso un tratto di dune creando interessanti formazione sabbiose e rocciose dai colori caldissimi. Le giornate sono sempre limpide e assolate così si decide di comune accordo di visitare la città di Da Lat famosa per la temperatura mite e luogo di vacanze dei vietnamiti, mai scelta fu più scellerata. Già affrontando le prime colline vedevamo i locali vestiti da inverno e noi li deridevamo ma dopo poco ci ritrovavamo con addosso tutto quello che poteva scaldarci, un freddo be...... Causa capodanno cinese che dura parecchi giorni non cera un letto libero e dopo ricerche estenuanti con la Manu che batteva i denti per puro caso alle 22 circa sorseggiando un tè caldo, quando rassegnati pensavamo di dover piantare la tenda una gentilissima cameriera ci offre un letto nella sua camera, non finiremo mai di ringraziarla. La Manu si è commossa!? Fuggiamo al mattino presto con la pioggia incombente e percorrendo una strada in montagna proprio da farsi in moto se non fosse stato per la nebbia fittissima e il fondo bagnato che ha provocato una scivolata per la Manu che comunque non ha avuto problemi solo qualche piccola escoriazione e imprecazione. Ritrovato il caldo arrivando a Nha Trang sul mare anche qui tutto pieno e così dormiamo in spiaggia su dei cartoni in compagnia di una guardia notturna che gentilissimo ci offre il caffè e persino la carta igienica in caso di bisogno  dicendoci a gesti di dormire tranquilli anche se la zona non sarebbe adatta per dormire in spiaggia. Tranquillizzati, come i veri barboni riposiamo (2 ore) e all'alba salutiamo il sole, facciamo colazione e intraprendiamo la prima tappa del famoso sentiero di Ho Chi Minh che serviva a rifornire di armi i soldati del nord e fortemente bombardato dagli americani, che ci porterà fino ad Hanoi con una puntatina al mare dove, condizioni marine permettendo faremo un paio di immersioni. l morale è alto e la Manu mi da già consigli su come guidare, cosa dire?

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