martedì 21 maggio 2013

Tanta e tanta fatica lasciare Siquijor e gli amici, paura di girarsi indietro e diventare delle statue di sale ma la vista del traghetto con la sua grande bocca aperta  pronto ad accoglierci nel suo ventre per trasferirci nell'isola di Negros ci attira come una grande calamita.
Siamo sempre gli unici stranieri in moto e ciò suscita una grande curiosità da parte di tutti e sopratutto degli agenti della guardia costiera che ad ogni imbarco controllano i nostri documenti, sicuramente non sono in regola ma tutto ciò non conta nelle Filippine per due matti che viaggiano e si spostano in moto da isola in isola.Siamo in possesso solo di una fotocopia del libretto di circolazione con il nome del primo proprietario e senza che si riesca a decifrare la data esatta della prima immatricolazione, ogni imbarco un brivido pochi pesos e si naviga!!!!!!!!!!!!!! L'attraversata dura 2 ore in compagnia di molti pesci volanti che sfrecciano lungo i fianchi del traghetto come ad indicare la strada. Il tempo è sempre bello e una soffice e fresca brezza ci dà un po di sollievo visti i 35 gradi e l'umidità che si taglia a fette.  Sbarchiamo direttamente a Domaguete allegra città universitaria dal bel lungomare e dal traffico a volte pesante. Troviamo alloggio aiutati dall'inseparabile Lonely Planet presso Harold's Mansion ritrovo dei viaggiatori backpackers, veniamo accolti  alla recepiton da una coppia di gay simpaticissimi  i quali ci danno tutte le delucidazioni del caso con far teatrale alquanto esilerante. L'isola è molto grande e di conseguenza le cose da vedere sono molteplici e variegate. La nostra prima scelta cade sulla visita di due laghi createsi su crateri di vulcanici ora spenti,I 20 km di strada costiera prima di inerpicarci sulla montagna sono stati esaltanti e prodighi di colori e profumi, poi la grande lunga salita con tratti sterrati abbastanza impegnativi ma spettacolari. Entriamo nel parco che ospita i laghi pagando una modica cifra e poi il grande scenario di acqua e di vegetazione lussureggiante.


Noleggiamo un kayak(1 euro ora) con il quale attraversiamo le smeraldine acque e visitiamo una cascata modesta ma molto scenica.Durante la strada del ritorno un temporale con relativo diluvio universale ci obbliga ad una sosta tra i monti ma come dei bambini ci godevamo la pioggia sotto le nostre cerate senza neanche cercare un riparo, che goduria!!!!!!!!!! La rossa non mostrava nessun segno di paura e ripartiva sempre al primo colpo(avviamento a muscolo) La ruota posteriore tassellata ci dava sempre la trazione desiderata infondendoci  sicurezza anche nei passaggi più scivolosi ed impervi, avanti sempre!!!!!! Ritornati sulla costa ci sfamiamo con un buon pollo alla brace  e una birra seduti in riva al mare abbagliati dai riflessi del mare illuminato da un sole accecante. Un'altra bella giornata è volata partecipando ad una festa religiosa in spiaggia mescolandoci con i filippini che non ci stancheremo mai di elogiare facendo dei rinfrescanti bagni e assistendo alla messa e ai combattimenti tra i galli, che detta così non sembra niente di speciale ma se un giorno avrete la fortuna di venire da queste parti ne  capirete il perché. Purtroppo tutti i nostri tentativi di  far riparare il nostro pc sono stati vani, aspetteremo di arrivare a Jakarta sperando di risolvere la situazione. Per raggiungere la nostra successiva destinazione e cioè l'isola di Panaj decidiamo di percorrere la costa orientale e attraversare l'interno di Negros anziché prendere il traghetto. Credevamo di poterlo fare in un giorno ma causa i ripetuti bagni



e soste alimentari dei 300 km totali a pomeriggio inoltrato ne avevamo percorsi solo 220, i nostri sederi gridavano aiuto perciò, sosta in un paese sconosciuto ma veramente filippino guardando un film nella piazza centrale tra centinaia di persone e bambini festanti. Il film trattava di uno Zunami devastante ma tutti erano felici ugualmente. Riposati, il giorno dopo la Rossa arrancava sui i ripidi  pendii delle montagne, gli scenari cambiavano in continuazione e a volte ci trovavamo su strade fiancheggiate da pini guardando piantagioni di canna da zucchero e distese di palme da cocco, tutto veramente strano e ubriacante. Sembrava, visto le molte mucche che ci gurdavano di essere ad Asiago ma poi ci fermavamo a succhiare una canna da zucchero e mangiare cocco fresco raccolto a bordo strada, il tutto con la colonna sonora del nostro monocilindrico 125 che ci invitava a cantare dalla felicità
. Altro traghetto altra trafila con le immancabili foto con la guardia costiera e sbarchiamo a Iloilo city, forse la città più brutta e incasinata che abbiamo visto alle Filippine. Perciò dedichiamo un'intera giornata per visitare l'isola di Guimaras che raggiungiamo su un' imbarcazione locale con la moto caricata a prua dai solerti facchini del porto. Nell'isola si trova una estesissima piantagione di mango tra i più dolci del mondo perlomeno a detta dei locali, con i suoi 12000 giganteschi alberi tra i quali molti ultra centenari è una vera e propria foresta che una bella e serpeggiante strada asfaltata attraversa e sembra fatta a doc per moto e mountain bikes.



Siamo motociclisti? certamente si e allora x arrivare alla famosa isola Boracay, perla delle Filippine percorriamo tutta la costa ovest  di Panay e stanchi a pomeriggio inoltrato carichiamo la Rossa baipassando e eludendo tutti i soliti controlli su una barca di (abusivi)  che ci scarica su una spiaggia lontano da sguardi indiscreti ma sani e salvi( mare forza 3). Immaginate un'isola con una spiaggia bianchissima lunga 4 km, palme e acque turchesi e sarete con noi a Boracay. E vero che hanno costruito moltissimo lungo questa perla di spiaggia ma questo non riesce a scalfire la spettacolarità di questo paradiso tropicale. Poi se si vuole il tutto uguale in scala ridotta  basta andare a 10 minuti di moto dall'altra parte dell'isola e veramente sembra tutto una cartolina. Qui si possono praticare tutti i tipi di attività che si desiderano ma è anche uno spettacolo vedere i molti turisti coreani che vestiti in maniera assurda e colorata ricordano in tutto e per tutto un cartone animato, sempre gioiosi e allegri di poter posare con noi x foto che vedrete pubblicate. Io non volevo venire in questa isola super turistica ma devo dire che mi sarei perso proprio qualcosa di unico e che bisogna vedere x credere. La Manu continua a farsi pizzicare perché crede di sognare e la sua felicità e allegria come sempre mi contagia.














E' già il 21 di maggio e tra dieci giorni lasceremo le Filippine per le non certo meno belle isole dell'Indonesia, Domani cambieremo ancora isola e Mindoro ci regalerà sicuramente nuove emozioni con i suoi siti di immersioni tra i più belli e interessanti. Allora, alla prossima con tante belle novità per tutti voi. Non lo scrivo mai, ma inviamo a tutti voi un super abbraccio affettuoso i vostri Gino Manu

sabato 11 maggio 2013


Salutati Francesco e Sharm lasciamo l'isola di Panglao e quella di Bohol con un traghetto notturno stracarico di persone che parte con piu' di un ora di ritardo e cioe' alle 21. L'attraversata dura  quasi 4 ore e cosi' in piena notte ci troviamo sul piccolo porto di Larena nell'isola di Siquijor. Sapevamo di dover percorrere circa 20 km per arrivare al campeggio che avevamo contattato il giorno prima. Detta cosi' sembra poca cosa ma appena a terra mi accorgo che gli addetti a legare i veicoli sulla nave avevano staccato il carburatore e la relativa canna della benzina, cosi' ci siamo trovati a secco  e in piu non mi funzionava il faro anteriore. Propio un bel inizio, comunque abbiamo trovato la benzina ad un distributore poco lontano e con la torcia sulla testa non senza difficolta' visto la miriade di cani che dormivano in mezzo alla strada, a notte inoltrata siamo riusciti a piantare la tenda e a dormire poche ore presso il J.J. Backpacher's. Alle prime luci ci siamo resi conto di essere in un paradiso con una lunga spiaggia bianca dalla sabbia come lo zucchero e con una miriade di palme che incorniciavano il tutto. Qui ci possiamo fare da mangiare e  grigliate in riva al mare, c'è la legna pronta e il carbone di cocco, tutto free !!!!!!! Paghiamo solo 200 pesos (4 euro), i pescatori arrivano fino in spiaggia a vendere ricci e piccoli pesci mentre un po' piu' tardi arrivano con lo scooter vendendo i pesci più grandi che noi comperiamo tutti i giorni e poi teniamo in frigo(anche questo compreso). L'isola non è molto grande (72km tutto il giro) ma offre belle cascate con piscine naturali dove fare il bagno, grotte, e spiagge coralline da svenimento. Si può ammirare un vecchio albero di 400 anni e il più vecchio monastero delleFilippine Qui la vita scorre lenta tutti sono gentili, salutano sempre e fermarsi a parlare con la gente è forse il la cosa più gratificante ed emozionante. Siamo qui da una settimana e quando giro in moto  sento piu' volte Hallo Gino! Hallo Gino sarà una cosa banale ma mi emoziona tantissimo. Tutte le mattine facciamo ginnastica in acqua e sulla spiaggia, colazione e poi amaca, amaca amaca, super nuotata con la maschera, giro in moto e pranzo a base di pesce o di pollo alla griglia che nelle filippine sembra il piatto nazionale visto che lo trovi ovunque è buonissimo e costa solo 3 euro. Quì il turismo di massa per fortuna passa molti km più nord e conosciamo solo viaggiatori e coppie che con il passa parola riescono ad arrivare fino a quì. La nostra intenzione era di fermarci solo pochi giorni ma alla fine ripartiremo solo Domenica 12 maggio cioè dopo 10 giorni anche se un pò a malincuore!!!!!! Il J.J. Backpacker's offre la possibilità di noleggiare una tenda con il materasso, dormire in dormitorio o in una stanza privata, ma poi alla fine siamo tutti in spiaggia e alla sera seduti davanti al fuoco cantando e bevendo!!!!!! L'Europa da quì ci sembra lontana come le stelle che di notte ci guardano silenziose e ricordandoci che siamo propio bravi e fortunati.A volte qualcuno ci dice che non trova il tempo di leggere il blog  (5 minuti)che scrivo ogni settimana circa ,questo un po' ci intristisce perche' noi vorremmo sinceramente solo trasmette energia positiva e voglia di vivere, questo e solo questo.