giovedì 13 giugno 2013


Viaggio in moto in Indonesia fai da te !!!!!!!!!!!!!!! Ora si comincia, due orette a tavolino per studiare il percorso di uscita dalla megalopoli Jakarta sperando poi, che un senso unico o dei lavori in corso non vanifichino il tutto. Ore sette del mattino caricata la nostra nuova moto Honda ci tuffiamo nel traffico già tumultuoso e seguendo il percorso studiato in 40 minuti circa siamo fuori dal centro. Q uando vediamo il cartello dell'autostrada che indica Bogor cioè la direzione esatta, esultiamo e ci infiliamo a gran velocità nella Free Way. Scopriamo subito, visti i gesti degli automobilisti nei nostri confronti che le moto non possono circolare in autostrada, perciò decidiamo di uscire al primo casello dove troviamo ad aspettarci un nugolo di persone e sei poliziotti che ci sbarrano la strada. Ecco, adesso dovremo pagare una multa e speriamo che i documenti della moto siano a posto, esclama la Manu!!!!!!!! Niente di tutto questo, capito che non eravamo al corrente di questa norma tutto si è risolto con foto di gruppo con i poliziotti che facevano a gara con il cellulare a chi ne scattava di più, grandi sorrisi e pacche sulle spalle. Usciti indenni dal primo errore del viaggio seguiamo le indicazioni dateci dai tutori dell'ordine ed entriamo nella statale. Il traffico ci inghiotte in un sol boccone e non ci molla che solo dopo 120 km di inferno dove si rischia la vita ad ogni metro e le regole bisogna farsele al momento. Pensavo che dopo l'India e il Vietnam niente mi avrebbe più spaventato ma ho dovuto ricredermi in un attimo. Qui ci sono le migliaia di scooter vietnamiti, le macchine del nostro traffico peggiore e i camion e pullman indiani, tutti insieme per un cocktail tanto rumoroso quanto multicolore e fumoso. Alla fini della giornata percorriamo 150km in otto ore e il pensiero di vendere tutto e tornare alle Filippine era presente. Arrivati a Bandung (7 milioni di abitanti) distrutti e con le braccia che mi vibravano , dopo una cenetta frugale dormiamo in un hotel stile comunista con 300 camere. La mia speranza era che il secondo giorno la situazione traffico migliorasse ma capirò subito che ogni speranza sarà vana, d' altronde Giava è l'isola più popolata del mondo e noi per complicarci la vita decidiamo di seguire strade secondarie compiendo così il secondo errore del viaggio appena iniziato. La nostra meta doveva essere Pangandaran ma una volta usciti dalla strada principale a Tasky Malaya, dopo 100 km il fondo stradale cominciava ad assomigliare ad una strada di campagna. Proseguiamo per altri 40 km ma a Cikalomas a solo 60 km dalla meta, il buio e la pioggia ci facevano desistere e fermare in questo paesino sconosciuto dove per fortuna una famiglia affittava delle camere perciò ci è andata di c...... e alla festa del paese ci sfamavamo sempre attorniati dai paesani gentilissimi come sempre. Durante la notte veniamo svegliati dalla pioggia che sembrava volesse sfondare il tetto e di conseguenza il mattino seguente tutto era allagato, compresa la strada che dovevamo percorrere. Rassicuro la Manu , dicendole che in effetti erano solo 60 km da percorrere ma in cuor mio sapevo che non sarebbe stata una passeggiata.Trovare aggettivi per definire la strada è impossibile, praticamente una pista da cross con buche enormi piene d'acqua profonda fino a 50 cm, pietre taglienti e comunque c'erano macchine pullman e camion a volontà. A rendere ancora più vera l'avventura il nostro portapacchi ha ceduto per ben due volte con conseguenti soste per togliere i bagagli e per reperire chi eseguisse la saldatura. Comunque siamo in Indonesia, questo vuol dire che un signore dopo che io ho smontato il portapacchi mi ha accompagnato con la sua moto dal fabbro e mi ha anche pagato il conto. Che dire? Alle 14 dopo solo 6 ore di viaggio (60 km) finalmente troviamo la civiltà a Pangandaran, bella cittadina famosa per la sua riserva naturale e per le enormi onde che attirano molti surfisti da oltre oceano. Qui ci rilassiamo in una accogliente camera con terrazzino vicinissima alla spiaggia, mangiamo dell'ottimo pesce fresco e visitiamo la riserva con le sue scimmie maleducate e ladre

,

cervi, lemuri, porcospini ecc.ecc. Il divertimento più grande è surfare sulle onde giganti e vedere la Manu farsi portare dalle onde come avesse  sempre praticato questo sport. Trovo anche il tempo per rinforzare in maniera spero definitiva il portapacchi sostituire gli ammortizzatori scoppiati sulla maledetta strada del giorno prima, fare un controllo generale alla moto che devo dire si è comportata in maniera egregia, calcolando che è una 125 cc del 2004 e che sul groppone aveva quasi 200 kg.Abbiamo percorso buche piene d'acqua che arrivava quasi al filtro dell'aria, sempre con il gas aperto ma lei non ha mai perso un colpo. Oggi 12 giugno è il compleanno della Super Manu che facendo un piccolo resoconto degli ultimi 4/5 anni, asserisce di essere molto fortunata sopratutto pensando che nel 2009 era in un letto d'ospedale (dopo un incidente in moto) dove la morte poteva portarsela via ad ogni istante causa una emorragia interna ed ora è qui con suo marito che la adora sognando ancora nuove avventura sempre comunque in moto. Auguroni amore mio






7 commenti:

  1. Tanti AUGURI di cuore Manu!!!!! Bea fioi!!!! niente multa alla grande un super kiss!!!

    RispondiElimina
  2. Grazie di cuore, secondo compleanno in giro per il mondo!!!!!!!!! che soddisfasion!!!!!!

    RispondiElimina
  3. Sempre i megio.. fioi.. continuate seeempre e seeeeeempre.....

    RispondiElimina
  4. Come sempre aspetto di leggervi.... e il sogno continua.... non vedo l'ora di sapere la nuova isola in cui sbarcherete... forse .... le isole della Sonda... fino a Timor. ...e poi il grande salto. ... nel Pacifico.... ahhhhh...

    RispondiElimina
  5. Ciao bella Donatella, la prossima isola sarà Bali !!!!!!!! Anche perché di Giava ne abbiamo abbastanza. I suoi vulcani soprattutto quelli attivi sono affascinanti e le montagne sono belle da girare in moto ma appena entri in una statale il traffico ti distrugge i nervi e non ti lascia un attimo di respiro. Ore e ore invischiati in ingorghi paurosi senza avere 1 km di strada libera. Alla sera le braccia continuano a tremarmi x tutta la notte ma siamo motociclisti e questo fa parte del viaggio. Sicuramente da Bali in poi la musica cambierà (spero) ma intanto l'avventura continua. Baci Gino Manu

    RispondiElimina
  6. Vi sto leggendo mentre sono sul balneare per s.nicoletto... Sempre traghetto è. .... più vi allontanerete da Giava tutto cambia.... ah fioi che meraviglia... bali lombok Flores komodo timor... Bandaneira.... ok basta sognar... andemo a lido. ....

    RispondiElimina
  7. egli vero comfort è dato dalle piccole cose piccole , non per le cose di lusso...........Viaggio Rajasthan & Trekking in Ladakh

    RispondiElimina