giovedì 21 agosto 2014

INDIA, L'AVVENTURA CONTINUA



   

Dopo 7 anni e 5 mesi dalla nostra avventura disavventura, in India (incidente in moto) calpestiamo  nuovamente il suolo indiano  siamo euforici e nel contempo la mente torna a quei brutti giorni passati ma tutto questo solo per qualche istante, i nostri sguardi si incrociano e senza proferir parola ci abbracciamo forte , fortissimo, abbiamo vinto noi!!!!!! siamo ancora qui e intenzionati  a goderci questa incredibile India. Il primo approccio non è dei migliori perchè l'autista del tuc tuc non ci porta al nostro albergo già prenotato e con mille scuse si intrufola in vicolo buio sperando di ottenere non so bene cosa ,ma lui non poteva immaginare di aver trovato la persona sbagliata e così dopo molti tentativi gentili  per farci portare al nostro albergo sono stato costretto ad estrarre il macete dallo zaino minacciandolo di tagliarli la testa  se non fosse ripartito immediatamente, in un batter d'occhio ci siamo ritrovati davanti al nostro albergo che era poco lontano. La camera era oscena  ma oramai eravamo li stanchi e nervosi perciò dopo una frugale cena ci perdiamo tra sogni incantati. Il mattino successivo cambiamo subito albergo sistemandoci dove Giuseppe e Carlos sarebbero arrivati il giorno dopo, camera decente per 6 euro. Da subito ci mettiamo alla caccia della zona dove poter trovare la nostra futura compagna di viaggio coscienti che non sarebbe stata una ricerca ne facile ne veloce, il tuc tuc ci ferma davanti ad un negozio di Royal Enfield  tra le decine presenti in zona da dove cominciamo la ricerca, chiediamo prezzi e modalità di pagamento scattiamo foto e scriviamo tutto su un'agenda per non dimenticarci niente e non far confusione, cambiamo vari negozi e poi torniamo sui nostri passi per capirne di più e proprio nel primo negozio visitato conosciamo Daniele un italiano che lavora in India e che si sta facendo preparare una Royal d'epoca, lui ci garantisce sulla professionalità e sull'onestà della proprietaria di nome Rana che mi fa provare cinque sei moto fino a quando la Manu ne vede una rossa e mi dice che secondo lei quella sarebbe stata la prescelta, la provo,e mi soddisfa da subito il suo rombo pieno mi trasmette fiducia e sopratutto il freno a disco lavora bene, è fatta !!!!!!!! la moto ha tre anni e
25500 km (speriamo) la signora mi garantisce che mi porterà in giro per l'India senza problemi e se vorrò lei me la ricompererà quando e se volessi tornare a New Delhi.
ECCO LA MITICA PRONTA PER IL GRANDE VIAGGIO
Nei mille euro che dovremo sborsare sono inclusi il portapacchi completo per le borse, una frizione nuova, tutti i cavi, cuscinetti della ruota ,parti dell' impianto elettrico molto importanti , camere d'aria, lampadine, pneumatici e ammortizzatori a gas nuovi,  tutte le chiavi per smontaggio ruote e leve per togliere il pneumatico un'assicurazione di un anno e non meno importante tutti i documenti sono originali e completi. Tutto fatto al primo giorno, non mi sembra vero ma è così, ora possiamo fare veramente il programma di viaggio, io non sto più nella pelle dalla felicità e anche la Manu mi sembra particolarmente entusiasta della scelta. A Delhi fa un caldo esagerato il termometro supera costantemente  i 40 gradi e per la prima volta siamo costretti a prendere una camera con l'aria condizionata per poter dormire tranquillamente. Il giorno dopo ci incontriamo con Giuseppe e Carlos arrivati in India due mesi prima con i nostri amici  trascorriamo due giornate bellissime a raccontandoci le nostre avventure passate e quelle che andremo ad affrontare poi i soliti arrivederci con un po' di tristezza ma con la convinzione che prima o poi ci si rivedrà .
CIAO GIUSEPPE E CARLOS A PRESTO INCONTRARCI ANCORA
Il giorno 10 luglio arrivano anche Daniela e Tiziano con il loro carico di "doni" portati dall'Italia con i loro sorrisi e con la loro esperienza di tanti anni di viaggi in giro per il mondo. Ora è arrivato il momento di preparare la moto attrezzata con borse e baulotto in lamiera zincata che ricorda tanto una bmw ma solo se la vedi da lontano, certo che con trenta euro abbiamo la comodità di borse rigide con tanto di lucchetto. Io sono emozionatissimo cerco di non commettere errori nel preparare i bagagli e  anche se ho guidato solo pochi chilometri  la mia Royal  già mi trasmette sicurezza e  fiducia con i suoi 18 cavalli !!!!!!! La nostra prima tappa  per sfuggire dal caldo sarà Shimla che si trova  in montagna a circa 300 km, tutto bene se non fosse che appena avvistate le prime alture un diluvio d'acqua ci prende di sorpresa e ci accompagna fino alla meta, alla fine ci siamo fatti 12 ore di moto al primo giorno  di viaggio ma la città è bellissima e la temperatura mite essendo già a 2000 metri di quota. Ci prendiamo un giorno di riposo per visitare la bella Shimla che è adagiata su un crinale lungo 12 km e per preparare la tappa successiva che ci avrebbe portato a Manali superando il passo di  Jalori Pass a quota 3223 slm.
IL NOSTRO CAMERIERE NEL CAFFE' PIU' ANTICO DI SHIMLA

CENTRO DI SHIMLA TUTTO PEDONALE

FINALMENTE FRUTTA BUONISSIMA E A NOI FAMIGLIARE 
Faccio fatica a dormire perchè già da domani comincia la vera avventura, la voglia di guidare la Royal è grandissima e così alle sette siamo già in sella  accompagnati dal suono magico del mono cilindrico saliamo i primi tornanti con un fondo stradale decente a tratti infido ma che mi permette di guidare guardandomi intorno, il paesaggio  è familiare con fitti boschi di pini e con mandrie al pascolo, poi dietro ad una curva la strada cambia all'improvviso trasformandosi in un largo sentiero sterrato pieno di buche, sassi e con qualche guado, mancano 15 km al passo, la pendenza aumenta progressivamente e su qualche tornante la poca potenza si fa sentire anche se la coppia bassa del mono mi tira fuori da ogni problema meritandosi qualche carezza sul serbatoio, guido con gioia e allegria fino ai 3223 metri slm del passo dove consumiamo un te caldo guardandoci intorno quasi inebetiti e increduli di essere in India a più di 3000 metri con i condor che girano sulle nostre teste incutendoci un po' di timore. La lunghissima discesa si dimostra anche più impegnativa della salita buche grandissime e solchi trasversali mettono a dura prova le mie braccia e le forcelle ma con calma e un po di fortuna scendiamo a valle incolumi.
SEMPRE NUOVI AMICI

SPACCARE PIETRE E.........

SEMPRE SALUTI E SORRISI

STRADE UN PO' FAMIGLIARI

IL NOSTRO PRIMO PASSO MONTANO

SGUARDO FIERO DI UNA DONNA AVVENTURA

SOSTA RIGENERATRICE A BASE DI FRAGOLINE DI BOSCO
Poi tutto tranquillo fino a Manali considerando che stiamo guidando in India dove non ci sono regole, l'importante è suonare, suonare e suonare. Seguendo le preziose indicazioni della Lonely Planet  ci dirigiamo verso la Old Manali dove troviamo una accogliente camera con bagno e acqua calda alla Veer Guest House spendendo 7 euro.Visitiamo un bel tempio durante un'importante celebrazione religiosa mangiando con i fedeli tutti insieme seduti a terra.
MANGIARE IN OTTIMA COMPAGNIA E GRATIS

NO POSATE? NO PROBLEM
BELLEZZE LOCALI

CON I TROMBONI NON SI SCHERZA

LA MANU PROPRIETARIA DI UN TEMPIO?
In tutte le stradine si incontrano Royal Enfield che in gran parte vengono noleggiate per circa 15 euro al giorno a tutti quelli che vogliono esplorare le belle valli , Leh  e sopratutto percorrere il passo carrabile più alto del mondo e cioe' Khardung La situato a 5602 msl, in un circuito che normalmente si  puo' percorre in 15 giorni. Prima di avventurarci nella profonda Spiti valley ritorniamo indietro di 50 km per addentrarci nella Parvati Valley attraversando i villaggi di Nagar con il suo castello  e Kassol, tutta la valle e nota per l'abbondanza di marijuana sia selvatica che coltivata, in effetti ai bordi delle strade crescono spontanee siepi di piante di maria come da noi cresce l'erba selvatica e poi non si capisce come tutti, comprese le guide ci avvertano di stare attenti ad acquistare e fumare la Charras anche perchè molti giovani sono spariti senza lasciare traccia forse perché entrati in giri poco puliti .
CHE BEL VEDERE
Ci sistemiamo per la notte a Manicaran famosa per le sorgenti termali a 80 gradi e per il monastero Sri Guru Nanak ji Gurdwara venerato sia dagli Indù che dai Sikh e meta continua di pellegrini da tutto il paese. Dopo una veloce visita al tempio e alle sorgenti siamo andati a Malana un villaggio che si trova in vallata perpendicolare alla Parvati  seguendo una strada sterrata a dir poco esaltante lunga 18 km. Lasciata la loto ci siamo inerpicati fino al villaggio dove non si puo' toccare nulla e nessuno, tanto meno fotografare, pena multe salate che partono da 2500 rupie(30 euro) i suoi abitanti quando ci incontrano sulle misere stradine si spostano di lato perchè per loro il contatto con persone che non sono Indù li porterebbe ad un contagio gravissimo vista la nostra impurità, noi  ci sentiamo impuri, ma rispettiamo tutti.
IL VILLAGGIO DE "NO STAME TOCCAR"
BEI MOTOCICLISTI

STELVIO? NO, INDIA

ASFALTO CERCANSI

VITA DURA

LEGNO E PIETRA STILE DI COSTRUZIONE DI MALANA
Fare programmi a corta scadenza in India non è possibile ed in effetti il nostro piano era quello di partire presto per tornare a Manali e prepararci per la partenza in direzione Spiti valley ma dopo pochi km una grande frana ostruiva la strada, gli indiani poverini si davano da fare per sgombrarla ma tutto veniva eseguito a mano spaccando dei massi grandi come delle macchine perciò solo dopo 3 ore circa sono riusciti ad aprire un varco per le moto ma per ripulire il tutto non oso immaginare quante ore gli automobilisti abbiano dovuto attendere.
PROVO MA DOVRO' RINUNCIARE

FINALMENTE SI PASSA 

TUTTO IL LAVORO A MANO

AMICIZIE DURANTE L'ATTESA
Oggi 20 luglio dopo attente ricerche in loco e raccomandazioni da parte di tutti partiamo per la Spiti valley,  non prima però aver valicato il temuto passo Rohtang La  che si trova a 3978 metri slm e  il cui nome significa accumulo di cadaveri. Salendo i primi ripidi ma asfaltati tornanti vedere degli enormi condor nutrirsi di una carcassa di mucca proprio a bordo strada non ci rallegrava la salita ma comunque vedere da vicini dei così grossi rapaci e' una bella soddisfazione, immancabili le foto e i tutti gli sfregamenti intimi scaramantici del caso. Solo gli ultimi tornanti con un po' di fango sono stati impegnativi ma niente di impossibile.
GUARDIANO TENEBROSO


SPITI VALLEY SI GIRA A DESTRA
 Poi, la stupenda ma difficilissima discesa verso  Gram phu da dove avremo deviato a destra per la Spiti, io quasi non riuscivo a guardare il paesaggio i miei occhi erano fissi sulla strada sterrata talmente disastrata da costringermi a  fare tutti i suoi molti km in prima e con i freni tirati, cazzo che fatica !!!!!! Arrivati alla fine della discesa  sosta rigeneratrice a base di formaggio di mucca e pane nero senza prosecco ma va bene così, poi imbocchiamo la famosa e temuta valle, ad ogni curva sento la Manu che scatta foto come una matta ed in effetti già dai primi km lo spettacolo che si presenta davanti ai nostri occhi è veramente grande. Bello, tutto bello compreso il primo piccolo guado il secondo guado, e poi tutto diventa terribilmente difficile, una vera cascata d'acqua attraversa la strada ,dopo un primo soppraluogo decido di tentare ma resto incastrato su un grande masso con la Manu che spingeva la moto e l'acqua che oramai ci aveva completamente riempito gli stivali rilevatesi troppo bassi per un immersione, tenta e ritenta con tutta la marmitta immersa  e con molta fortuna riusciamo a passare oltre, un bel 5 a tutta forza e ripartiamo ignari che quello, sarebbe stato solo l'inizio, la strada anche se sterrata non è proprio malvagia e gli ammortizzatori a gas rispondono benino consentendomi di guidare anche a 20/25 all'ora per brevi tratti, certo non abbiamo fretta e poi le soste sono frequenti perchè anch'io ogni tanto ho bisogno di guardarmi tutto intorno, siamo estasiati da tanta bellezza con le montagne che risplendono di mille colori che vanno dal giallo ocra fino a tutte le sfumature del marrone e del verde tra queste maestose pareti di roccia multicolore scende l'impetuoso  Spiti river che come un gigantesco serpente  color  fango ci fa sentire la sua presenza facendo vorticare le sue acque tra rocce  e massi che ne rallentano anche se di poco il suo corso.




Per molti tratti la strada sale e la parete a strapiombo sul torrente  ci mette un po' d'ansia perchè viaggiando a sinistra ogni qualvolta incrociamo un camion o i coraggiosi che viaggiano in sgangherati pullman dobbiamo fermarci a bordo burrone consapevoli che siamo i più piccoli e perciò non contiamo nulla o quasi . Guarda che bei colori, guarda che bel monastero, mi continua a ripetere la Manu  e io gli dico, guarda che cazzo di torrente dobbiamo attraversare per proseguire !!!!! E si davanti a noi la strada era invasa dall'acqua e per più di cento metri il guado si era trasformato in un torrente che scendeva verso di noi,, altro sopralluogo e purtroppo dopo 15 minuti di conciliabolo conveniamo che  forse non era il caso di rischiare  e che sarebbe stato più prudente tornare indietro, tornare indietro?  Non si può e non si deve, decidiamo di fare un tentativo spostando tutti i sassi più grandi  e cercando di creare un corridoio che sarebbe stato più profondo ma forse più facile da percorrere, questa operazione ci costa tempo e fatica ma tentiamo lo stesso, ormai tutti bagnati e con i pesci dentro gli stivali  prepariamo il canale che  affronto  in prima  marcia con il motore a tutta forza,  con una gran dose di fortuna e tanto coraggio porto la moto e tutti i bagagli  intatti dall'altra parte, breve danza di gioia modello morsi da una tarantola e dopo una decina di km ci fermiamo per la notte a Battan. Da Manali abbiamo percorso 120 km circa, ore impiegate 10 fatica tanta, soddisfazione a mille, abbracciati stretti cantiamo SIAMO SOLO NOI del mitico Vasco. A Battan incontriamo una coppia di canadesi che fanno tutto il nostro percorso in bicicletta, a loro vanno tutti i nostri complimenti , due canadesi  in moto che sono arrivati quasi con il buio e che avendo fatto la nostra stessa strada erano incappati in più cadute nei guadi da noi superati(con molta fortuna) ed erano bagnati come due pulcini ,poi una coppia di francesi anche loro in moto che facevano il giro inverso ma che avevano grossi problemi di carburazione visto che all'ultimo rifornimento nella benzina c'era anche molta acqua e di conseguenza il carburatore doveva essere sempre smontato e pulito e non per ultimi due amici uno colombiano e l'altro inglese che viaggiavano su una sola moto con settanta kg di bagaglio incluse una chitarra normale e una gigante che vedrete nella foto, abbiamo cenato tutti insieme nel rifugio dove il simpaticissimo proprietario ci aveva preparato un buon pasto caldo a base di riso ciapati e simil lenticchie piccant (Dahal) poi tè con il latte e caffè tutto questo a volontà per soli 80 cent a persona.



BATTAN, HOTEL ALLE MILLE STELLE

EUROPA E COLOMBIA TUTTI INSIEME

IL NOSTRO GIACIGLIO

GRANDE RISPETTO PER CHI VIAGGIA IN BICI

70 KG DI BAGAGLI IN DUE, SAPREMO POI CHE CAUSA ROTTURA DEGLI AMMORTIZZATORI, HANNO CARICATO LA MOTO SU UN CAMION

Essendo a 3800 metri di quota  faceva freddino ma sotto le pesantissime coperte dateci in dotazione siamo piombati in un sonno profondissimo riparati solo da un telo plastica per tetto e muri di pietre come pareti, insomma tutto quello che ci vuole per farti sentire un duro, un vero viaggiatore in una valle sperduta nell'estremo nord dell' incredibile India. Partiamo di buon'ora dopo aver salutato gli amici e già da subito dopo aver attraversato un ponte la strada cominciava a salire verso il passo di Kunzum La a 4551 msl ma parecchi km prima deviamo verso il lago Chandartal (lago della luna) di origine  glaciale situato a circa 4270 metri di quota, i 14 km di deviazione non sono  stati per niente facili con grosse pietre sulla strada e lo strapiombo sempre troppo vicino alle ruote anche quando non incrociavamo veicoli. Finita la strada lasciamo la moto e per arrivare al lago percorriamo in salita un pendio il tutto alla velocità di una tartaruga zoppa, era la prima volta che camminavamo oltre quattromila metri e le nostre energie e sopratutto il fiato sembravano scomparsi, fare qualche passo più veloce voleva dire poi fermarsi a cercare di respirare, una sensazione nuova e strana per noi che anche se viaggiamo costantemente da giorni oltre i 3500 metri siamo sempre in moto mentre camminare in salita ti fa capire la difficoltà di vivere a queste quote senza pensare che siamo solo 4270 msl !!!!!!! La vista del lago è stupefacente sembrava che qualcuno avesse posizionato un grande specchio perchè le montagne circostanti potessero riflettersi e ammirarsi,ci siamo seduti sulle sue sponde ad guardare il colore delle sue acque trasparentissime circondati da stelle Hymalaiane molto simili alle nostre stelle alpine ma nate molto più in alto, farfalle e uccellini multicolori ci volavano intorno, insomma che dire? Pura magia.
GUIDARE ABBRACCIATI DALLE MONTAGNE
SI VA AL LAGO


Ritornando sui nostri passi  riprendiamo a salire verso il valico, ad ogni tornante la strada peggiora ma la nostra mitica Royal ci accompagna fino al valico con forza e con un po di  fiatone. Per noi in  queste splendide giornate tutto è, e sarà una prima volta perciò anche essere su un passo oltre i 4000 metri con dei panorami che solo le foto ( in parte) potranno far capire ci da una grande gioia e soddisfazione, immortaliamo il tutto  e poi la discesa più a valle ( 3800 metri) che si dimostra per me sempre più ostica e faticosa della salita, dormiamo a Losar  dove ci controllano i passaporti e i documenti della moto.
passo oltre i 4000 m.

RIPOSO CON VISTA


NO PROBLEM, SOLO CONTROLLO DEI PASSAPORTI

CHE FORTUNA AMMIRARE TUTTO CIO'
La tappa successiva lunga una sessantina di km  ci porterà a Kaza ,ci dicono che troveremo   tratti asfaltati ma solo quelli in piano, ne deduco perciò che saranno pochissimii!!!!!! lo scenario è sempre incantevole la strada sale e scende tra vallate e strapiombi correndo a tratti vicino al torrente e tra oasi verdi dove pascolano liberi gli Yak, in questa condizione mentali non senti la fatica e non pensi ai pericoli che sono sempre presenti pensi solo a godere di quello che vedi e di come ti senti dentro, quasi dietro ad ogni curva per noi è come aprire un pacco sorpresa.




Arriviamo a Kaza proprio il giorno prima dell'annuale  Ki Chaam festival  che si svolge una volta all'anno e che cambia sempre data, tutto il resoconto del festival e della continuazione della nostra avventura  lo potrete seguire nel prossimo Post. Ciao!!!!!!!!!!!!!!

3 commenti:

  1. Siete meravigliosi e come sempre, ma questa volta di più, leggervi mi fa luccicare gli occhi..... L'incosciente, splendida Manu che scatta fotografie, incurante dei pericoli xchè sicura delle capacità del Gino-centauro..... fantastici! Un abbraccio sonia e dodo

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    1. Ciao Sonia,sapere che provi piacere nel leggerci ci riempie di gioia, è vero la Manu è intrepida e senza paura poi sulle mie qualità si potrebbe discuterne certo che tanti anni in moto qualcosina devo averlo imparato. A volte le strade sono pericolose ma quando viaggi a 15/20 km all'ora più di tanto non può succederti ma........grazie ancora dei complimenti e continua a viaggiare con noi. un saluto speciale Dodo e un mega bacio a te

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  2. Woww, I really envy you, the pictures are very beautiful and it seems that Royal Enfield is a strong and good bike.

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