lunedì 27 febbraio 2012






26/02/2012 Era ancora buio quando il borbottio sommesso della nostra tartaruga ci accompagnava lungo la strada n.1 direzione Mueang Tak dopo 70 km svoltiamo ad ovest sulla n. 12. Prima sosta con, non ci crederete mai, un cappuccino con tanto di schiuma e dolcetti al cocco.  Dopo una ventina di km la bella  strada asfaltata comincia ad inerpicarsi, la tartaruga per la prima volta si trova a salire pendenze del 14/15% e la velocità scende sino ai 40 km all'ora. Niente paura poi in discesa recuperiamo il tempo perduto con la frizione tirata raggiungiamo anche i 120 km. Saliamo, saliamo e poi come in una fiaba ci appare un grande Wat (luogo di culto Thai) dove un Buddha enorme sovrastato da sette grandi draghi si stagliava sullo sfondo delle montagne. La gente donava al Buddha teste di maiale cotto caschi di banane e bottiglie di Whisky con i bicchieri poi facevano scoppiare decine di rotoli di petardi creando così un'atmosfera surreale. Noi guardavamo il tutto senza parole ma con un immenso rispetto. Lasciato questo sito sacro raggiungiamo Mae Sot cittadina  alla frontiera Birmana che subito ci ha colpito per le differenze visibili in strada, un amalgama etnico di uomini birmani che indossano il Sarong ,donne  Hmong  e Karen con abiti tradizionali delle tribù di montagna, musulmani  dalla lunga barba e personale delle O.N.G. internazionali. Ora che avevamo imparato 4/5 parole in thai qui si parla una lingua mista birmano ,cinese karen ,(semo rovinai): Di giorno il centro della città che dista qualche centinaio di metri dal nostro resort è animatissimo di gente che vende e compra di tutto dalle pietre preziose in particolarmodo la giada ,tessuti ,armi ,viagra e sigarette. Il mercato giornaliero offre specialità culinarie tipiche di queste zone (vedi foto) e altre 1000 e più mercanzie a noi sconosciute. Oggi 27/02/2012 ci siamo recati al posto di frontiera dove il ponte detto dell'amicizia collega la thai con la Birmania sito sfruttato da chi deve uscire e rientrare per rinnovare il visto, ma anche punto d'incontro per traffici di contrabbando dalla birmania e viceversa. La povertà e la miseria dei profughi birmani non si può certo descrivere e la vista di questo"spettacolo" ci ha profondamente colpito e i nostri sorrisi sono scomparsi come d'incanto. Il nostro morale è comunque alto e le nuove avventure e sfide che ci aspettano dovranno aspettare solo il domani.

2 commenti:

  1. mi avete fatto venire voglia di scarbacchi in umido... da quanto mi ricordo una vera schifezza!!!
    Ma quanto è bella la foto con il grande Wat,al nord si vivono delle atmosfere uniche!!
    Sempre avanti!!

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    1. Gli scarafaggi in umido sono una delizia ma oggi per non sbagliarci ci siamo divorati un filetto alla griglia con il purè, il mio stomaco mi stà ancora ringraziando!!!!!! Il wat in montagna è stato grande ma vedere la gente che lo adorava non ha eguali veramente una bella storia

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