venerdì 2 marzo 2012









Lasciamo Mae Sot con l'aria fresca del mattino, felici di essere ancora in moto, felicità che dopo una trentina di km ci si strozza in gola quando cominciamo ad attraversare un campo profughi birmano. Vi garantiamo che la visione e il contatto ravvicinato di migliaia di persone rinchiuse in quello che ci sembra un campo di concentramento con la sola e grande differenza che questo è vivo!!!! e non un posto abbandonato come siamo abituati a vedere quelli della seconda guerra mondiale . Per circa tre km, filo spinato e torrette militari ogni 300 metri che presidiano cancelli e confini del campo, ad ogni nostra sosta (veloce) per scattare qualche foto(con molta fatica) i bambini risalgono dalle rive del fiume sottostante chiedendoci qualcosa, i loro visi e i loro occhi ci hanno talmente turbato che per ore non siamo riusciti a proferire parola , sentivo la Manu singhiozzare dietro di me e anch'io riuscivo a stento ad trattenere le lacrime. Non avevo mai provato una sensazione del genere perciò mi chiedevo "solo" PERCHE'? PERCHE'? L'uomo riesce a far si che tutto ciò si compia?????? Migliaia di persone che anche se fuggissero non saprebbero dove andare senza soldi e documenti perciò il loro destino sarà quello di nascere vivere e morire dentro un campo profughi. Per fortuna ci sono delle persone che gli aiutano ma ti rendi conto che non basta mai. Proseguiamo lasciandoci l'inferno alle spalle per altri 100 km circa seguendo sempre la n. 105 che si snoda tra le montagne del confine Birmano attraversando rari villaggi e una moltitudine di posti di blocco dove i militari ci salutano e ci fanno cenno di proseguire. Gli innumerevoli incendi a volte di dimensioni enormi causano un fumo che impedisce di godere del paesaggio e più volte passiamo velocemente tra le fiamme che lambiscono l'asfalto. Paura no, ma insomma speravamo che tutto finisse al più presto. La nostra meta decisa durante la giornata (come avviene spesso) è stata il parco nazionale di Mae Ngao che si trova 40 km a sud di Mae Sariag. Alle 16.30 circa deviamo a dx x raggiungerlo e dopo 4 km di strada sterrata in mezzo alla giungla entriamo praticamente in paradiso,tutto verde le guardie del parco ci accolgono con grandi sorrisi e saluti militari.All'ufficio del parco ci informano che gli  unici 4 bungalow erano occupati e che se avevamo la nostra tenda non si pagava niente, la Manu alla parola Gratis saltava di gioia e così dopo un'ora eravamo padroni del parco visto che delle altre persone non c'era traccia tranne che per 4 giovani francesi con i quali alla sera abbiamo condiviso una grigliata di pesce (che sapeva di fango) e una buona dose di whisky e cola. Con loro un trentenne anche lui francese che parlava 4 lingue (compreso il thai) suonava  una specie di pianola a fiato e che ha intonato e suonato e con coi la famosa Bella Ciao Bella Ciao (la sapeva a memoria) insomma uno di quei personaggi che incontri solo se sei un viaggiatore (credo) tutto questo alla luce delle candele visto che la corrente elettrica ci veniva concessa dal generatore del campo solo per 3 ore. Il giorno dopo su consiglio della Manu intraprendiamo un trekkhing lungo una "strada" del parco dove dopo 2 ore di cammino e un rinfrescante bagno sul fiume tra pappagalli e king fiscer coloratissimi un   pick- up si ferma e ci invita a salire dietro sul cassone. La Manu, già stanchissima in un lampo sale e così ci troviamo a sfrecciare (anche troppo veloci) tra risaie e villaggi delle tribù Akka. Percorsi svariati km il mezzo si ferma, noi scendiamo e alla mia domanda sull'orario del suo ritorno con un bel sorriso a gesti ci fa capire che lui non sarebbe tornato in dietro.Per farla breve ci siamo CUCCATI  quindici km a piedi sotto il sole. Arrivati poco prima del buio ingurgitiamo solo una minestrina strapiccante e poi distrutti ma ridendo andiamo a dormire.   IL giorno successivo l'abbiamo passato a leccarci le ferite e perciò solo relax dormite in amaca e bagni frequenti nel fiume a pochi passi dalla nostra tenda. 02/03/2012 Percorriamo velocemente i 40 km che ci dividono da Mae Sariang che raggiungiamo verso le 11.30 troviamo il solito bello e accogliente posticino  dove soggiornare e il continuo, alla prossima puntata de nostro pazzo girovagare x la thailandia.

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