mercoledì 7 marzo 2012






05/03/2012 Per arrivare a Mae Hong Son abbiamo percorso i 160 km più belli  fino ad ora, tutte curve in  montagna tra verdi  gole e lussureggianti  risaie verdissime,  paesaggi da favola e il grande piacere di guidare la moto in uno scenario del genere. L'accogliente cittadina ordinata e pulita ci piace da subito. Dopo una sana doccia portiamo la moto dal dottore visto che per accenderla dovevamo spingerla dopo ogni sosta. Approfitto dell'ottima impressione datami dai meccanici per effettuare una cura ricostituente alla cara tartaruga facendo sostituire : catena, corona, pignone,olio motore, olio forcelle,  pastiglie freno ant, revisione freno posteriore, il tutto in due ore pagando solo 32 euro. Nel mentre,  la Manu approfittava di un ottima pedicure dalla parte opposta della strada, che fortuna!!!!!!! Il giorno dopo  con la moto scarica e in perfetta forma, non vedo l'ora di guidare tra le 1864 curve e tornanti (vedi foto) zona famosa tra i motociclisti,  circondato da palme da cocco e grandi alberi di tek, in una sosta casuale alcuni monaci ci invitano ad seguirli nella foresta ed è così che ci inoltriamo in una grotta buia alla luce delle torce forniteci dal monaco guida, dopo un primo momento di titubanza lo spettacolo che ci offre l'interno della montagna è  ineguagliabile. Ne usciamo dopo mezz'ora felici mai quanto il monaco che continuava a guardarci e a sorriderci  più felice di noi . La tappa successiva è al parco di Tham Pla dove in una grotta vivono centinaia di carpe che possono raggiungere anche un metro di grandezza, con una bella passeggiata rilassante in mezzo al verde. Alla sera fortunatamente assistiamo( unici stranieri) ad una festa religiosa con canti e balli tra centinaia di fedeli allegri e festanti, proprio emozionante anche se il tutto ci sembrava molto lontano dalla nostra idea di festa religiosa ma allo stesso tempo coinvolgente nella sua semplicità.  07/03/2012 Saliamo a piedi gli infiniti gradini che conducono al Wat sopra la collina che domina la città , il luogo sacro è diverso perché completamente bianco creando se possibile ancora più atmosfera. Prima di recarci a visitare il villaggio delle donne Kayan dal collo lungo un bel bagno nel fiume e un gelato ci aiutano a sopportare il caldo opprimente del pomeriggio. Con sorpresa all'entrata del suddetto villaggio ci viene chiesto di pagare un biglietto, rifiutiamo perché non ci sembrava corretta tale richiesta e seduti a sorseggiare una cola vediamo uscire le donne dal villaggio "zoo" per fare la spesa. (non sembra anche a voi  tutto un po' strano e turistico?) rientrando dietro una curva ci imbattiamo in un simpatico elefante che veniva accompagnato a mangiare nella foresta e allora foto  filmato. Le sorprese in Thai non finiscono mai così ci troviamo dopo poco a mangiare in un posto a dir poco assurdo cioè sopra delle palafitte a 15 centimetri sul pelo dell'acqua del fiume con centinaia di persone che facevano il bagno, mangiavano e cantavano, (ma dove semo?) Adesso prepariamo i bagagli e domani si vedrà. CIAO

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